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  • Milan: Gazidis rischia di perdere Ibra già a fine giugno
Milan: Gazidis rischia di perdere Ibra già a fine giugno

Milan: Gazidis rischia di perdere Ibra già a fine giugno

  • Cristiano Ruiu
    Cristiano Ruiu
La scorsa settimana in questa rubrica scrivevamo che il Milan non avrebbe sfigurato in casa della Juventus nella gara di riapertura del calcio italiano. E così è stato, nonostante Gazidis avesse pesantemente inquinato l'atmosfera della vigilia con quell'inopportuna visita a Milanello condita dallo scontro verbale con Ibra. Dello svedese parleremo dopo. 

Le motivazioni per la sfida contro la Juve nascevano da sole e Pioli è stato bravo ad assecondarle impostando la squadra con l'unico atteggiamento tattico plausibile contro una formazione nettamente più forte e con tutti quegli assenti. Strenua difesa e contropiede. Un atteggiamento che si è ulteriormente accentuato dopo la scellerata espulsione di Rebic, che in quel frangente ha dimostrato tutti i suoi limiti caratteriali. Da pensarci bene prima di affidare a lui le chiavi dell'attacco in futuro: un conto è Rebic spalla di Ibra, un altro conto è Rebic trascinatore. 

Chi invece ha trascinato il Milan nell'orgogliosa partita di Torino che per la prima volta ha visto i rossoneri uscire dallo Stadium con la porta inviolata sono stati i 3 leader rimasti, ossia Donnnarumma, Romagnoli e Bonaventura. Continuiamo a ripetere che attorno a loro e a Ibra sarebbe da ricostruire lo spogliatoio rossonero anche nella prossima stagione. Purtroppo però i piani della società sono quelli di non rinnovare a due di questi 4 e di venderne uno. La gara di resistenza contro la Juve ha dimostrato una volta di più quanto siano importanti questi 3 giocatori per conservare quel poco che è rimasto del sacro fuoco di Milanello. 

Donnarumma e Romagnoli hanno sfornato una prestazione di altissimo livello, in linea con le loro qualità, ma chi ancora una volta ci ha stupito più di tutti è stato Bonaventura. Jack, con un contratto in scadenza tra meno di 20 giorni, ha accettato i due mesi extra per dimostrare fino alla fine il suo attaccamento a questa maglia e la sua professionalità. A Torino ha fatto il difensore, il centrocampista e l'attaccante. A tratti ha ricordato il Bonaventura di Doha e per poco non gli riesce la stessa impresa. La sua reazione alla sostituzione di Pioli ha dimostrato quanto ci teneva e che avrebbe voluto provarci fino al 95esimo. Chissà se Gazidis si rende conto di quale valore tecnico e umano sta perdendo? 

Chissà se avrà capito il senso dello sfogo di Ibra, un altro che non ci sta nel vedere il Milan versare in queste condizioni? Ma che, a differenza di Jack, potrebbe non accettare il prolungamento di due mesi visti i rapporti incrinati con la dirigenza rossonera. E anche questo lo ripetiamo da mesi. 
A proposito, la settimana scorsa in questa rubrica scrivevamo che il Milan non avrebbe sfigurato contro la Juve in Coppa Italia. Ma scrivevamo anche che il "difficile" sarebbe arrivato in queste restanti 12 partite di campionato. Adesso trovare le motivazioni e la concentrazione in quest'atmosfera di smobilitazione tecnica e dirigenziale sarà davvero complicato. Anche perché più si avvicina il 2 agosto più tantissimi giocatori, tecnici e dirigenti sentiranno aria di addio. 

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