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  • Milan-Genoa, l'analisi tattica

    Milan-Genoa, l'analisi tattica

    • Fryderyk Ognissanti-Zmijski
    Il Milan si schiera con un 3-4-2-1 in cui Zapata, Bonucci e Rodriguez formano il reparto difensivo. Borini, Kessie, Biglia e Bonaventura formano il centrocampo, mentre Suso e Calhanoglu giocano alle spalle di Kalinic.  

    Il Genoa risponde con un omologo 3-4-2-1 in cui gli interpreti sono Izzo, Rossettini e Zukanovic per quanto riguarda la difesa. Rosi, Veloso, Bertolacci e Laxalt formano il reparto di centrocampo mentre Rigoni e Taarabt giocano da trequartisti alle spalle di Galabinov.


    IL PRIMO TEMPO

    In fin dei conti è una gara che parte con un equilibrio creato dalla parità numerica in ogni settore, e quindi con degli ipotetici 11 uno contro uno, situazione in cui le qualità dei singoli determina lo sbilanciamento dell'andamento della gara da una parte o dall'altra. Unica eccezione di questo equilibrio è la posizione di Suso, che a differenza degli altri trequartisti agisce sulla corsia laterale destra, sostenuto in seconda battuta da Borini. Questo sbilanciamento determina diverse situazioni pericolose, subito ai primi minuti, con Biglia e Borini che arrivano alla conclusione sfruttando la dinamicità dello spagnolo. 

    Dopo i primi 20' di buon approccio del Milan, la gara cambia volto dal punto di vista tattico: su situazione di palla inattiva, avviene lo scontro in area tra Rosi e Bonucci, in inserimento offensivo. Lo scontro determina la ferita di Rosi, che sanguina copiosamente. Dal replay è evidente come il capitano rossonero, sembra non per far male, comunque colpisca il proprio avversario con una gomitata. Il VAR conferma quindi l'espulsione. 

    In dieci uomini Montella ridisegna il suo Milan con un 4-2-3 in cui Borini fa il terzino destro, Zapata, Romagnoli (inserito al posto di Calhanoglu) sono i centrali e Rodriguez gioca a sinistra. Biglia e Kessie formano la coppia di centrocampisti, Suso e Bonaventura giocano alle spalle di Kalinic. Molto generosi sia Rodriguez che Borini, che con la loro dinamicità non fanno sentire l'uomo in meno.

    Ottima l'intraprendenza del Mister dei rossoneri, che ritrovano immediatamente equilibrio ed organizzazione, e continuano a tenere il pallino della gara fino alla fine del tempo, senza correre grossi pericoli, se non il colpo di testa di Rigoni, ben assistito da Taarabt proprio allo scadere.

    IL SECONDO TEMPO

    Nella seconda parte di gara si registrano molte sostituzioni da entrambe le parti. Inizia la girandola di cambi Juric, che al 51' sostituisce Rosi e Galabinov con Lazovic e Lapadula. Entra cosi in campo il terzo ex Milan dopo Bertolacci e Taraabt.

    Con le forze fresche il Genoa prende campo e crea un paio di situazioni pericolose, al 55' con Bertolacci fuori di pochissimo ed al 58' con Veloso.

    Al 66' Montella cerca di ritrovare l'equilibrio e difendere quantomeno il pareggio inserendo Calabria per Bonaventura. Con questo cambio il nuovo entrato si posiziona da terzino destro, mentre Borini va alto a sinistra al posto di Jack Bonaventura.  La differenza rispetto a prima è nella capacità di Borini di coprire due ruoli, esterno alto in fase di possesso e centrocampista in fase di non possesso. Si può dire che quindi il Milan passa ad un 4-3-2 in questo finale di gara. 

    Da annotare gli ultimi due cambi: Ricci per Rigoni al 76' e Cutrone per uno spentissimo Kalinic all'83'. Sinceramente questo cambio arriva veramente troppo tardi, e questa può essere l'unica critica a Montella, che per il resto si goca bene le sue carte e trova un buon punto in dieci uomini. Forse il passaggio ( o il ritorno) alla difesa a quattro è una necessità che il Mister potrà trasformare in Virtu, per uscire dalla crisi e ridare un nuovo volto ad una squadra che ancora non ha trovato la giusta amalgama, ed in cui Kalinic è veramente disorientato, e senza la giusta determinazione.


    I SINGOLI

    Per il Milan Borini su tutti, bene Romagnoli e Rodriguez. Dinamico e imprevedibile Suso. Presente Kessie. Evanescente e sconclusionato Kalinic. 
    Per il Genoa bene Laxalt, anche se sotto i suoi standard. Bene gli ex Bertolacci e Taarabt. 

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