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  • Milan, Giampaolo: 'Non concepisco il mercato lungo. Carenti a centrocampo'

    Milan, Giampaolo: 'Non concepisco il mercato lungo. Carenti a centrocampo'

    Marco Giampaolo, allenatore del Milan, parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Benfica: "Le cose da mettere a posto sono tante, ora stiamo lavorando sui macroprincipi, poi dovremo fare un lavoro sui particolari. Le partite ci consentiranno di andare poi a fare un lavoro più minuzioso. E questo è l'iter da seguire. Un lavoro che non finisce mai, saranno importanti le integrazioni dei calciatori che adesso sono ancora fuori: chi ancora è in vacanza, chi si allena a Milanello, chi arriverà. Sono fiduciosi, è un gruppo curioso, che non si risparmia, che vuole mettersi in discussione".

    SUL PERCORSO - "La strada giusta? Non lo so, le cose vanno di pari passo tra gli stimoli che arriveranno ai calciatori e le risposte che loro mi daranno. Io so dove voglio andare, ma c'è bisogno di fare tantissimo lavoro. Il tempo non te lo regala nessuno. Questo è il periodo più importante nella costruzione di un progetto. Abbiamo tante pedine che mancano, lo stesso Borini ha dato grande disponibilità per fare un ruolo non suo, ma siamo carenti in quel reparto: Krunic ha fatto due allenamenti, Bonaventura uno e mezzo,  Kessie non c'è, Paquetà non c'è, Bennacer non c'è. Quindi il processo di costruzione è lungo, ma la strada è tracciata. I ragazzi hanno lavorato molto bene, non abbiamo buttato via un allenamento. C'è da condividere un'idea che dovrà portarci a fare risultati importanti". 

    COSA E' PIACIUTO - "Mi è piaciuta la dedizione, il fatto che i ragazzi hanno giocato con fede cercando di ripercorrere le linee di pensiero sviluppate insieme. Bisogna fare bene tante cose: bisogna far meglio la fase di non possesso, la riattivazione su conquista palla, ma è la cosa che non mi preoccupa per niente. Sarei stato preoccupato se la squadra avesse giocato senza credere al lavoro fatto. Eravamo corti nei cambi, di perdere qualche giocatore per infortunio, abbiamo tirato il collo a tanti giocatori per 90 minuti e non era nei programmi, Fortunatamente, tranne Theo, è andata bene".

    SUL CANTIERE MILAN - "Da sempre contesto il mercato fino al 2 settembre, perché non ha senso e i campionati iniziano e le squadre si costruiscono l'ultimo giorno. Non lo concepisco e non lo concepirò mai. Ma del lavoro quotidiano non frega più a nessuno, siamo nel business più totale. Il mio mestiere è diventato sempre più difficile, ma fino a quando mi sostiene la passione ci sto dentro però". 

    SUL LAVORO - "Le condizioni del mio lavoro? Sono tutti molto disponibili, non mi manca nulla. Condizioni favorevoli. La mia casa è stata Milanello per 10 giorni e anche lì è come se fossi stato a casa. I crediti nei confronti di tutti, gente e ambiente, calciatori e risorse del Milan, te le devi guadagnare giorno per giorno. So cosa comporta la responsabilità del mio mestiere, ogni domenica devi metterci la faccia. Devo lavorare sodo, devo stare sul pezzo perché questa è la legge del calcio". 

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