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  • Milan: Giampaolo trovi il coraggio di escludere questo Piatek

    Milan: Giampaolo trovi il coraggio di escludere questo Piatek

    • Emanuele Tramacere
    Il Milan non convince, non segna e addirittura fatica non solo a produrre azioni pericolose, ma direttamente difetta nel fondamentale più importante, quello dei tiri in porta. Solo 15 in 4 gare, alla pari con Lecce e Torino e meglio soltanto della Spal: la media tiri in porta è 2.3 a partita. Anche il derby chiuso con una sconfitta per 2-0 contro l'Inter ha sottolineato un dato inquietante per Marco Giampaolo: nell'arco dei 90 minuti gli 11 rossoneri non hanno mai tirato nello specchio della porta difesa da Samir Handanovic. E inevitabilmente, come già successo a inizio stagione, sulla graticola ci finisce anche colui che i gol li ha sempre avuti come unico grande obiettivo: Krzysztof Piatek 

    PIATEK IN DIFFICOLTÀ - L'attaccante polacco, inutile nasconderlo, è in difficoltà sia fisica che mentale. Giampaolo lo ha ribadito più volte, prima nel corso della pre-stagione: "Dai report emerge che Piatek ha un indice alto della percezione della fatica e la deve smaltire più di tutti", e poi dopo la gara contro il Brescia: "Piatek è un grandissimo giocatore ma se non gioca non finisce il mondo". A quella gara fece eco il polacco che segnando il rigore che ha deciso la sfida contro il Verona esultò polemico zittendo tutti davanti alla telecamera, ma ora il problema si è ripresentato. 

     

    IL CORAGGIO DI CAMBIARE - Da Milanello filtrano rumors di una incompatibilità fra i due, con le richieste di Giampaolo (più movimenti per la squadra) che non sono recepite dal polacco il cui obiettivo resta quello di finalizzare il gioco. Se a questo si aggiunge una condizione fisica precaria l'equazione sul perché il Milan (e Piatek) fatichino a concludere verso la porta ha un risultato scontato. E allora? La soluzione potrebbe essere quella già vista contro il Brescia quando alla seconda giornata Piatek andò in panchina in favore di André Silva. Serviva metterlo in vetrina per trovargli una sistemazione e così fu, ma oggi mettere in panchina il polacco vorrebbe dire fare una scelta ancor più coraggiosa. .

    SENZA RIFERIMENTI - Sì perché in rosa non c'è una vera prima punta che per caratteristiche può sostituirlo. Leao ha dimostrato di essere in forma, Rebic scalpita per avere più minuti largo in fascia e perfino il deludentissimo Suso rischia di trovarne giovamento. E perché no, con più spazi e meno riferimenti, contro una squadra in difficoltà come il Torino che tenderà a chiudersi, escludere Piatek scegliendo un tridente "leggero" potrebbe anche essere la mossa decisiva. Servirà coraggio, Giampaolo ne avrà?  

     

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