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  • Milan, Ibra chiama il rinnovo e passa la palla a Maldini: l'assist del Decreto Crescita vale solo con la firma

    Milan, Ibra chiama il rinnovo e passa la palla a Maldini: l'assist del Decreto Crescita vale solo con la firma

    • Luca Fazzini
    La quiete dopo la tempesta. Parlare di quiete quando si tratta di Zlatan Ibrahimovic è sempre un rischio. Ma in una settimana i ritmi sono rallentati e non poco: chiuso il sipario di Sanremo e l'annessa staffetta Milano-Liguria, accantonate le polemiche per il pareggio con l'Udinese. Ibra è tornato co-protagonista di un Milan che, come attore principale, sceglie sempre la squadra. La vittoria di Verona porta i marchi indelebili di riserve come Dalot e Krunic, ma la presenza dello svedese - arrivato in albergo nella città del Cangrande di prima mattina - ha ridato verve ed entusiasmo a un gruppo che continua a viaggiare sulle ali dell'euforia. Con meno spensieratezza e più pressioni, certo. Ma quelle le dettano i risultati e una classifica che, nonostante qualche (mezzo) passo falso, continua ad essere ottima: secondo posto e +7 sul quinto. 
     
     


    VERSO IL RITORNO - A stretto giro di posta, però, per Ibra sarà ora di tornare in campo. Niente ritorno a Old Trafford giovedì, ma per il bis con lo United - in programma a San Siro tra 9 giorni - la speranza è recuperarlo almeno per la panchina. Intanto, però, il totem dell'attacco rossonero chiama il rinnovo. "Dipende da Maldini, se lui vuole io ci sono"​​ ha spiegato domenica sera, dando continuità alle dichiarazioni, mixate a simpatia e battute, degli ultimi mesi. 

    LA FIRMA, PER IL MILAN E PER LE AGEVOLAZIONI - Il Milan, dal canto suo, ha le idee chiare. Quel rapporto tra Ibra e il club rossonero non si limita al campo, coinvolge anche sfere emotive evidenti anche a parole: "Questa squadra è l’unica dove mi sono emozionato. Volevo essere a Verona, mi sento troppo dentro. Quanto passo un giorno senza i miei compagni è come un giorno senza i miei figli". Quei figli trascinati in un anno e mezzo e da trascinare per un'altra stagione. Tutto dipenderà dal fisico di Zlatan, costretto a saltare già 13 partite per infortuni muscolari. Avanti con il proprio leader, avanti - probabilmente - alle stesse cifre, gli attuali 7 milioni netti all'anno che, complice il Decreto Crescita, diventano 10,5 lordi anziché 14. Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, però, servono (almeno) altri sei mesi insieme, così da tagliare il traguardo dei due anni con residenza fiscale in Italia. Con l'augurio di rimpolpare presto le casse grazie ai  soldi della Champions. Anche (meglio, soprattutto) grazie a Ibra...
     

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