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  • Milan, Ibra leader o dittatore?

    Milan, Ibra leader o dittatore?

     

    Zlatan è fatto così. Si arrabbia e se qualcosa non va lo fa notare. Ai compagni, al mister, a Galliani. Lo svedese non ha paura di nessuno, lui è il leader. E a tutti va bene così. Forse.
     
    Il condizionale è infatti d'obbligo. Perché il Milan non è una piccola che lotta per salvarsi, nella quale un fuoriclasse può dettare legge. Ibra sarà anche il giocatore con più carisma, colpi e rendimento, ma difficilmente gli altri campioni possono accettare una dittatura.
     
    Sì, perché quella di Ibrahimovic più che una leadership sembra una dittatura. Lo schema deve essere come vuole lui, sul mercato ci mette lo zampino, dando indicazioni continue. E se qualcuno non gli passa la palla al momento giusto, non si limita alle occhiatacce. Non è un caso che lo svedese si sia trovato male nella democrazia catalana del Barcellona. Lì dove anche Messi si deve comportare come il ragazzino della cantera. Fuori e dentro dal campo, come sottolinea lo stesso Ibra nella sua autobiografia.
     
    Si dice sia di stimolo ai compagni. Andatelo a dire a Pato. E come può un allenatore imporre il suo credo se lo Zlatan pensiero vale almeno quanto il suo (noi crediamo di più)? Insomma, il Milan è appeso in toto a Ibra e non solo alle giocate di Ibra. Sarà la strada vincente? 

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