E ancora una volta, nelle partite decisive, Ibrahimovic non ha fatto la differenza. In Champions, il suo rendimento è inversamente proporzionale a quello del campionato: indispensabile per il Milan nella lotta per il titolo (23 gol segnati, capocannoniere della serie A), impalpabile nelle sfide più importanti di Coppa Campioni, come le ultime due col Barcellona. Sta diventando sempre più una sindrome per Ibra, forse un vero e proprio limite. Il confronto diretto con Messi, poi, non lascia dubbi su paragoni e possibili concorrenze per la vittoria del Pallone d’Oro: l’argentino è ancora il migliore d’Europa, Ibra per adesso solo il migliore d’Italia. È un discorso tattico, tecnico o caratteriale? O il livello del nostro calcio è davvero così inferiore? Non è facile rispondere, tutte le analisi sono buone, il dato certo è che Ibrahimovic ha perso un’altra occasione per smentire e invertire questa tendenza: ci riuscirà mai?