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  • Milan, il 'de incostantia' di Raiola: ecco perché alla fine Donnarumma rinnoverà

    Milan, il 'de incostantia' di Raiola: ecco perché alla fine Donnarumma rinnoverà

    • Alessandro Di Gioia
    Prima di scrivere in prima persona sull'affaire Donnarumma, il caso che sta scaldando la sessione estiva del calciomercato 2017, ho voluto attendere che si esponessero tutte le parti in causa: a volte farsi trasportare dai sentimenti e dalle emozioni, per puri che questi siano, non è consigliabile, soprattutto in situazioni nelle quali si parla di sport e di cuore, ma alla base di tutto rimane un lucido senso di furbizia nelle trattative e negli affari.

    Tanto si è detto e si è scritto in merito al caso dell'estate: un ragazzo di 18 anni, lanciato dalla propria squadra del cuore, sceglie di non rinnovare il contratto con la stessa, secondo l'agente per eccessive pressioni mediatiche e da parte della società, che non ha saputo salvaguardarlo ma lo ha anzi messo in difficoltà.

    Nella conferenza stampa a reti unificate, il tanto spesso elogiato Mino Raiola ha mostrato una debolezza umana: un senso di incoerenza, incostantia, come dicevano i latini, e di alienazione rispetto al mondo reale che mi ha colpito, per quanto invece l'agente italo-olandese solitamente sappia essere materiale e legato alla realtà. Le sue parole sono parse un vero e proprio trattato studiato, non benissimo per la verità, a tavolino, per togliere pressione al proprio assistito.

    Una pressione della quale però lo stesso agente lo ha rivestito, alla tenera età di 18 anni: il Milan probabilmente non avrà gestito al meglio l'aspetto della trattativa, ponendo toni troppo duri e lanciando un aut-aut che con un procuratore come Raiola può portare solo ad un bagno di sangue, ma sta uscendo assolutamente vincitore dalla guerra mediatica che si è scatenata. Senza contare le pressioni che sta subendo il ragazzo: nonostante sia in Polonia, nonostante giochi con la maglia della nazionale, i fischi, gli strisicioni e le banconote finte lo hanno duramente provato.  E una stagione così, all'ennesima potenza, sarebbe francamente insostenibile

    Raiola ha parlato di ambiente ostile: la Curva del Milan è tornata a fare cori personalizzati solo per Donnarumma, la sua era la maglietta più venduta, i bambini andavano a San Siro praticamente solo per lui. Le accuse di minacce non reggono più di tanto, perché queste sono arrivate e sono francamente vergognose, ma solo dopo la giornata di giovedì: prima nessuno tra i tifosi rossoneri si sarebbe sognato di dire una mezza parola storta nei confronti del loro portiere. Lo scenario più plausibile, ad ora, è che alla fine Gigio Donnarumma rinnovi con il Milan, per poi partire la prossima estate: le parole di Fassone aprono a questo scenario, chiaramente non attuabile subito, ma con l'arrivo dell'autunno. Raiola potrebbe guadagnare il 20% da una rivendita più alta e ottenere l'inserimento della clausola che tanto gradisce, il portiere rossonero potrebbe giocare e lasciare i propri tifosi non da traditore, ma con una qualificazione alla prossima Champions League in tasca.

    Senza strali di vendetta e banconote finte da raccogliere, evitando di trascorrere l'anno del Mondiale in panchina o in tribuna, destinazioni più che probabili se deciderà di non rinnovare, checchè ne dicano Mirabelli e lo stesso Raiola, ed evitando, con un anno nel dimenticatoio, che le big europee, Real in testa, si dimentichino di lui.

    L'unico sentimento che non si potrà più ricreare è quel senso di stima e identificazione da parte dei tifosi del Milan nei confronti di un ragazzo che avrebbero voluto diventasse la loro bandiera
    e che invece, nella migliore delle ipotesi, porterà solo una grossa plusvalenza: ma di questo, nel calcio moderno, non sembra importare più a nessuno. Per il cuore non c'è (più) spazio.

    @AleDigio89

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