Milan, il piano di Gazidis: Rangnick è un segnale anche agli sponsor
NELL'EUROPA CHE CONTA - L'obiettivo di Elliott, e di mister Singer, è chiaro: rilanciare il club con un allenatore dal respiro internazionale e dal curriculum ricco di soddisfazioni. Dalle sue mani e dalla sua mente, infatti, è passata la rinascita dell'Hoffenheim prima, il boom Schalke poi e infine la cavalcata del Lipsia. Terreno fertile è la Champions, ambiente dove il tedesco sembra raccogliere i frutti della semina. A Gelsenkirchen, nel 2009, raggiunse le semifinali di Champions League dopo il 5-2 di San Siro contro l'Inter: un bel biglietto da visita, per uno pronto a varcare i cancelli di Milanello. Quest'anno, invece, al primo anno in Champions, il suo Lipsia è ai quarti di finale, grazie a una metodologia precisa.
ASSIST PER GLI SPONSOR - Il bagaglio europeo, dunque, è (con)vincente: sarà un ingrediente fondamentale, quello continentale, nella nuova avventura italiana. Il Milan si appresta a concludere l'ennesimo campionato fuori dalle prime quattro, pronto a salutare la qualificazione in Champions League che manca dal lontano 2012-2013: l'ingaggio di Rangnick rappresenterebbe anche un segnale importante che l'ad Gazidis manderebbe agli sponsor. Il CEO rossonero, che fin qui ha deluso in termini di finanziamenti, avrebbe un'arma in più nella rincorsa ai nuovi introiti, grazie a un profilo affermato e conosciuto, pronto a riportare il Milan nell'Europa dei grandi.
