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  • Milan: il problema è l'attacco

    Milan: il problema è l'attacco

    Stai a vedere che il trucco è stato sedersi in panchina vicino a Inzaghi. «Pippo mi dà sempre tanti consigli», se la ride Stephan El Shaarawy. Anche i Faraoni sognano, e il suo sogno si è realizzato ieri sera: debutto a San Siro con gol. Serve altro per spiegare il sorriso di Stephan mentre accanto gli sfilano compagni non esattamente soddisfatti? Lui tra l'altro lo ammette proprio: «Certo, sono dispiaciuto per aver solo pareggiato, ma questo gol mi rende davvero felice». Insomma, il pari viene dopo. Viva la sincerità, tanto Allegri mica si arrabbia. Anzi. Il Milan che rimette in piedi un'altra partita storta deve ringraziare questo 18enne di cui il tecnico rossonero fino all'altro ieri parlava così: «Dobbiamo lasciargli il tempo di crescere». Non si è potuto. Pato ha fatto ancora una volta crac e in panchina c'erano lui e Inzaghi. Allegri ha scelto Stephan e la scelta è stata ripagata, sotto gli occhi di Ibra che è stato vicino alla squadra sedendosi in panchina.

    Che battesimo Gol, ma anche tanta personalità. Il Faraone ha tirato, combattuto (rientrando a dare una mano anche in mediana: prendere esempio), chiamato palloni. «Un gol bellissimo in uno stadio bellissimo davanti a un pubblico incredibile — ha detto subito dopo il fischio finale —. Prima di entrare Allegri mi ha detto dove avrei dovuto piazzarmi, di stare tranquillo e di giocare come sapevo. Dedico il gol ai miei genitori, che sono venuti a vedermi assieme a mio fratello. Spero che Pato ce la faccia per sabato, ma se non riuscisse voglio farmi trovare pronto. Prima non avevo abbastanza forza, il lavoro fatto in estate ha dato buoni risultati».
    Sequel Quella di ieri sera per Stephan era solo la terza apparizione in rossonero. Il debutto era avvenuto in amichevole a Como, poi c'era stato il battesimo in gare ufficiali a Napoli. Ieri sera l'infortunio di Pato gli ha spalancato le porte di San Siro. E qui vengono le dolenti note. Il brasiliano c'è ricascato. Per l'ennesima volta. Fuori per un guaio muscolare dopo venti minuti. In questo film costruito sui sequel, riavvolgendo i nastri delle sue partite maledette l'immagine che scorre è sempre la stessa: lui che scatta, rallenta, si ferma, si tocca una gamba e infine viene sostituito. Ieri non è stato diverso dalle altre volte.
    Fragile Prima diagnosi: problemi al flessore della coscia destra. Allegri più di «speriamo non sia nulla di grave» non dice, ma il k.o. si porta dietro due problemi belli grossi. Il più immediato riguarda le condizioni dell'attacco rossonero: per Milan-Cesena quasi certamente resteranno a disposizione soltanto Cassano, Inzaghi ed El Shaarawy (al momento gli indisponibili sono in tutto dodici: ieri sera oltre a Pato si sono aggiunti anche Nesta e Abate, da valutare). E va già bene che Pippo è tornato convocabile dopo il lunghissimo calvario. Il secondo problema sono i muscoli di Pato, che continuano a rimanere fragili come il cristallo. Occorrerà riprovare a capirci di più.


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