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  • Milan-Inter, l'ex Crespo: 'Ibra fenomeno da studiare, Lukaku forza della natura. Per lo scudetto...'

    Milan-Inter, l'ex Crespo: 'Ibra fenomeno da studiare, Lukaku forza della natura. Per lo scudetto...'

    Hernan Crespo, allenatore del Defensa y Justicia, pronto a giocarsi, sabato, la finale di Copa Sudamericana, dice la sua, a la Gazzetta dello Sport, su Milan e Inter, prima e seconda in Serie A: "Mi fa piacere che Milano, dopo tanti anni di dominio della Juventus, sia tornata grande. E che finalmente lo scudetto per il Milan e per l’Inter sia una prospettiva concreta e non soltanto una parola da sbandierare per alimentare le illusioni". 

    SULL'INTER - "Contro la Juve la partita perfetta.  Una vittoria che dà entusiasmo e consapevolezza. Quando batti la squadra che negli ultimi anni ha dominato il campionato, credi davvero di essere arrivato al traguardo. E poi, parliamoci chiaro, l’Inter non ha vinto: ha stravinto. Va sottolineato. Dal punto di vista tecnico e tattico non c’è stata gara. E la squadra di Conte ha ancora margini di miglioramento. Ora ha forza, carattere, disciplina in campo. Tutti sanno quello che devono fare e lo fanno alla grande. Cosa mi piace di più? La concretezza. Cercano sempre la giocata in verticale, vanno subito al sodo. Ha elementi che fisicamente sono molto strutturati, ha potenza, energia. Guardate Hakimi: per fermarlo ci vogliono i cecchini! E Lukaku, là davanti, è una forza della natura: si trascina i difensori con una forza pazzesca". 

    SU LAUTARO - "Non andando al Barcellona, come gli avevo suggerito, ha fatto un affare e i risultati mi stanno dando ragione. Lautaro è un fenomeno, in area di rigore è un rapace: non sbaglia un movimento, quando calcia centra sempre la porta. In giro ce ne sono pochi come lui. Chi può essere decisivo nella volata? Non un solo uomo, ma un intero reparto: il centrocampo dell’Inter è ben assortito. Barella mi piace parecchio, ma attenzione alla crescita di Vidal: Arturo non è ancora al top e, quando ci arriverà, i nerazzurri avranno fatto bingo".

    SUL MILAN - "Il successo di Cagliari non era così scontato. Intanto il Milan giocava con la pressione addosso per la vittoria dell’Inter, era in trasferta, rientrava Ibrahimovic ma si sapeva in quali condizioni e c’erano parecchi assenti. Bene, date le premesse, mi sento di dire che è stata una vittoria molto importante. È come se i rossoneri avessero gridato: “Noi ci siamo!”. E ci saranno fino alla fine, perché sono una squadra vera, costruita con intelligenza dal mio amico Paolo Maldini e guidato con saggezza dal mio amico Pioli. E poi c’è Ibra, che i ragazzi che si avvicinano al calcio dovrebbero studiare: fenomeno". 

    SU IBRA - "Il valore aggiunto del Milan, è il mix tra esperienza, che dà Ibrahimovic, e freschezza atletica garantita dai giovani. È una squadra che, quando ha il pallone, sa che cosa fare e qui è stato bravo Pioli a insegnarglielo. E quando il pallone ce l’hanno gli avversari va a pressare alto, va a far paura, a mettere ansia. Il modo in cui il Milan sta in campo è davvero moderno". 

    SCUDETTO - "​Non cado nella trappola. L’Inter è più strutturata per vincere, lo dimostrano gli investimenti. Il Milan sta andando oltre i propri limiti, e ancora non si sa dove possa arrivare. È una sfida bellissima: vorrei proprio giocarla. Un tempo con il Milan e un tempo con l’Inter…".

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