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  • Kakà, futuro in MLS? Pres. Orlando City: 'A breve una grande notizia'

    Kakà, futuro in MLS? Pres. Orlando City: 'A breve una grande notizia'

    A tenere banco in casa Milan continua ad essere la questione Kakà. Il 31enne trequartista brasiliano, legato ai rossoneri fino a giugno 2015 da uno stipendio da 4 milioni l'anno, potrebbe essere uno dei grandi sacrificati la prossima estate per permettere alla società di ridurre il monte ingaggi di una rosa troppo ampia e per fare fronte ai 30 milioni che non entreranno in cassa a causa della mancata partecipazione alla Champions League 2014/2015. Il giocatore ha una clausola nel contratto che gli permette di liberarsi con un anno di anticipo, anche alla luce della decurtazione del 20% degli emolumenti che scatterà dal prossimo 1° luglio per tutti i calciatori del Milan come conseguenza dei pessimi risultati della stagione in corso.

    FUTURO A ORLANDO - La sua futura destinazione è la MLS statunitense, come confermato da Kakà nell'intervista rilasciata sabato al Corriere della Sera. In particolare, davanti a tutti c'è la franchigia di Orlando, di proprietà del brasiliano Flavio Augusto da Silva, che sempre nello scorso fine settimana si è espresso in questi termini: "A breve arriverà una grande notizia per Orlando City". Sempre su un social network, Twitter, il presidente del club Philip Rawlins aveva commentato dopo la doppietta al Chievo del numero 22 milanista: "Noi siamo pronti, quando tu lo sarai Ricardo". 

    ADDIO RINVIATO - A questo si aggiunge l'indiscrezione rilanciata dal quotidiano spagnolo As, secondo cui esiste già un'intesa di massima tra le due parti per gennaio 2015, col brasiliano che dunque inizierebbe la sua esperienza nella lega americana solo a partire dalla stagione successiva. Un'eventualità che però, su volere del giocatore e del Milan, pare destinata ad essere anticipata di 6 mesi, quando il club rossonero, oltre al brasiliano, si troverà a discutere del destino di diversi calciatori che guadagnano tra i 2,5 e i 4 milioni all'anno e che, per motivi economici, rischiano il taglio.

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