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  • Milan, l'inizio di una nuova era: Elliott dimentica i prestiti e blinda le giovani promesse

    Milan, l'inizio di una nuova era: Elliott dimentica i prestiti e blinda le giovani promesse

    • Luca Fazzini
    Non è necessario andare troppo indietro nel tempo e ripescare i prestiti o gli arrivi a parametro zero firmati Adriano Galliani. È sufficiente dare un occhio alle ultime due estati per rendersi conto di come, dalle parti di via Aldo Rossi, l'aria del mercato sia cambiata. Due anni fa, infatti, a Milanello sbarcarono undici nuovi giocatori, nell'estate euforica e illusoria del duo Fassone-Mirabelli. Tra questi, i prestiti con obbligo di riscatto di Kalinic, Borini e Kessié (addirittura biennale, tanto che il cartellino dell'ex atalantino è stato interamente pagato solo quest'estate)

    RISCATTO? NO GRAZIE - L'anno scorso, invece, spazio al mercato dalla doppia firma. Prima, quella sbiadita della dirigenza cinese, in grado di accaparrarsi il solo Halilovic, per giunta a parametro zero. Da fine luglio, via all'operato di Leonardo, che portò a Milano Castillejo e Laxalt in prestito con obbligo di riscatto, mentre si riservò il diritto di riscatto per le operazioni legate a Bakayoko e Higuain. Il risultato, un anno dopo, recita zero riscatti su due

    UNA NUOVA ERA - Quest'anno, invece, il triumvirato Boban-Maldini-Massara ha invertito la rotta: spazio solo a giocatori arrivati a titolo definitivo, blindati con contratti quinquennali. L'obiettivo è chiaro: valorizzare la rosa il più possibile. Anche perchè, al momento dello sbarco a Milano, i cinque nuovi hanno mostrato un'unica caratteristica comune: la gioventù. Da Bennacer (classe '97) a Theo Hernandez ('97), passando per Duarte ('96) e Leao ('99): fatta parziale eccezione per Krunic (classe '93), l'età media lascia a bocca aperta. La speranza, in casa rossonera, è non avere rimpianti nel medio-lungo periodo: cinque anni di contratto, infatti, possono essere un boomerang pronto a rivelarsi minaccioso qualora il campo desse risposte negative. L'esempio più lampante è André Silva: se la situazione non si sblocca nelle prossime settimane, infatti, il suo quinquennale fino al 2022 rischia di essere un fardello destinato a pesare negli anni. Al momento spazio però solo a fiducia e ottimismo: il nuovo Milan guarda al futuro. L'idea di Elliott è chiara e la strada sembra segnata. E i nuovi patrimoni sono già in cassaforte

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