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  • Milan, la crescita è rimandata (ancora): rosa immatura e timida in campo
Milan, la crescita è rimandata (ancora): rosa immatura e timida in campo

Milan, la crescita è rimandata (ancora): rosa immatura e timida in campo

  • Giancarlo Padovan
Un punto che non serve, altri due buttati via. Il Milan resta nel limbo delle buone intenzioni, ma non è ancora squadra e gli uomini che Gattuso mette in campo, pur avendo qualità tecniche notevoli, sono immaturi e agonisticamente timidi.

E’ vero che nel primo quarto d’ora di partita, il Cagliari avrebbe potuto segnare altri due gol, oltre a quello realizzato da Joao Pedro, ma è altrettanto vero che dalla mezzora del primo tempo al 94’ il Milan ha avuto un paio di occasioni clamorose con Bonaventura (serata storta), ha pareggiato con Higuain (grande merito a Kessie, grande colpa a Padoin), ha sfiorato il successo con Suso (superlativa deviazione in volo di Cragno).

Certo, fosse entrato il tiro di Barella, schiantatosi contro il palo da azione d’angolo (eravamo sull’1-0 per il Cagliari), forse avrebbe tagliato le gambe alla squadra di Gattuso e ci sarebbe stato il tracollo. Se, però, si ha la fortuna e la capacità di uscire da difficoltà che sembravano insormontabili (il pressing e il ritmo del Cagliari sono stati infernali), bisogna saper cogliere l’occasione.

Quello che avrebbe fatto una grande squadra, quello che il Milan non è.
Higuain ha segnato un gol dei suoi, eludendo l’uscita del portiere. Ma complessivamente l’argentino è stato troppo lontano dalla porta (è più regista lui di Biglia) e quando è entrato in area, pur mettendo sempre paura agli avversari, una volta è stato stoppato da Romagna (provvidenziale intervento), un’altra ha messo fuori di testa anticipando Bradaric.

Dire che Higuain non basta a questo Milan non è una bestemmia. Quando viene a prendere palla a metà campo e la dirotta su uno dei due fronti, devono essere bravi ad inserirsi i centrocampisti e, come scritto, Bonaventura ha steccato, mentre Kessie, pur dando l’anima, non è stato preciso sottoporta.

Gattuso ha insistito con il 4-3-3 e non ci sono appunti da fare a questo proposito. Meno che mai quando, per eludere il pressing del Cagliari, ha alzato i terzini, mossa di tattica e di coraggio insieme. Tuttavia, in difesa, qualcosa va rivisto. Musacchio, per me, non può essere superiore a Caldara, quantunque l’ex atalantino venga da un paio di stagioni di difesa a tre, con relativa marcatura ad personam. E, credo, che difficilmente avrebbe sbandato in modo tanto clamoroso come in occasione del gol cagliaritano (4’), quando, per la verità, è stato imperfetto anche Romagnoli. È noto a tutti quelli che conoscano almeno le basi della fase difensiva che, su una palla scoperta, si scappa all’indietro. E quella giocata da Srna, in profondità, era esattamente di questo tipo. Di certo non posso sapere come si sarebbe comportato Caldara, so che i due centrali in campo si sono fatti superare da Pavoletti (tiro contro il palo). Poi, sulla respinta, Donnarumma, forse ingannato dalla traiettoria leggermente “sporcata”, si è fatto sorprendere da un pallone che gli è passato sotto al braccio.

Di più. Ogni pallone buttato in mezzo all’area ha creato apprensione e un paio di mischie non si sono concretizzate solo per la frenesia degli attaccanti sardi. L’occasione più nitida si è collocata al 15’ e 15” quando Barella ha colpito il palo. In questa occasione sono stati troppo permissivi i centrocampisti rossoneri che non hanno in nessun modo tentato di ostruire il tiro.
Poi, però, è stato quasi solo Milan. Calabria (27’) ha scodellato un assist per Bonaventura che, da due passi e al volo, ha messo alto.

Nella ripresa un salvataggio di Castro, su colpo di testa “spellato” di Bonaventura, ha fatto da preludio al gol di Higuain (56’). È stato da quel momento in avanti che il Milan avrebbe dovuto provare a vincere la partita. L’ha fatto con qualche azione occasionale, non con un gioco che fosse connesso tra uomini e reparti. Togliere Biglia, che io detesto, non avrebbe però avuto senso. Così Bakayoko ha sostituito Bonaventura (66’) e Castillejo ha preso il posto di Calhanoglu (73’). Solo Suso, però, ha avuto qualche accensione e la partita, pur condotta dal Milan, è scivolata verso un pareggio inevitabile.
Molto per il Cagliari, poco per il Milan.

Per arrivare all’Europa che conta, bisogna giocar meglio e, a volte, anche speculare sul poco che si crea. Cagliari era una tappa fondamentale, ma la crescita è ancora una volta rinviata. 

Cagliari-Milan 1-1 (primo tempo 1-0)

Marcatori: 3' p.t. Joao Pedro (C), 10' s.t. Higuain (M)

Assist: 10' s.t Kessie (M)

Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Srna, Romagna, Klavan, Padoin; Castro (39' s.t. Dessena), Bradaric, Barella; Joao Pedro (18' s.t. Sau); Farias (6' s.t. Ionita), Pavoletti. All. Maran

Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Musacchio, Rodriguez (40' s.t. Laxalt); Kessie, Biglia, Bonaventura (21' s.t. Bakayoko); Suso, Higuain, Calhanoglu (27' s.t. Castillejo). All. Gattuso

Arbitro: Abisso di Palermo

Ammoniti: 26' s.t. Srna (C), 46' s.t. Kessie (M)
 

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