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  • Milan, la vera impresa sarebbe il rinnovo di Leao: meglio venderlo che perdere anche lui a zero
Milan, la vera impresa sarebbe il rinnovo di Leao: meglio venderlo che perdere anche lui a zero

Milan, la vera impresa sarebbe il rinnovo di Leao: meglio venderlo che perdere anche lui a zero

  • Gianni Visnadi
    Gianni Visnadi
È bello e giusto che Sandro Tonali si leghi al Milan fino al 2027 e che guadagni anche di più, denaro strameritato sul campo. Sandro è milanista vero e magari, se il club prosegue il percorso di crescita economica e tecnica, consolidandosi al vertice, potrà scrivere insieme col Diavolo una storia senza fine, di quelle che arrivano da un’altra epoca e che nel Milan ha precedenti illustri. Il rinnovo di Tonali dopo quelli di Krunic, Pobega e Tomori e prima di Kalulu, l’affare tra gli affari.

La domanda che però tutti i milanisti si fanno è: Leao quando rinnova? Ma soprattutto: Leao rinnova? Ci sarebbe, in piccolo, anche il dubbio legato al nuovo contratto di Bennacer, anche lui in scadenza nel 2024, ma per quanto importante, non è ancora vicenda che appassiona (l’algerino però ha mercato in Premier e se il Milan non alza l’offerta oltre i 4 milioni, non ci sarà alcun rinnovo). Perché è chiaro a tutti che il rinnovo di Leao è una rogna da qualsiasi lato lo si guardi.

La questione dell’indennizzo di 19 milioni da versare allo Sporting Lisbona è complicazione aggiuntiva, perché Leao la pagherà solo formalmente, i soldi per farlo dovrà darglieli un club, il Milan o chi riuscirà a strapparlo al Milan. Leao è giocatore di un’altra categoria, come in Italia non ce ne sono. Leao, da solo non vale uno scudetto, ma quasi. Il Milan è stato bravissimo a prenderlo nel 2019 e più bravo ancora a blindarlo con una clausola di 150 milioni che se non altro ora gli difende il capitale.

Non cambiando la politica economica della nuova proprietà rispetto a quella precedente, è apparentemente chiaro che il Milan non offrirà mai a Leao quello che vale sul mercato europeo: un minimo di 10 milioni, da lì dovrebbe partire ogni discorso. Più l’indennizzo, più le commissioni. Giusto o sbagliato che sia, questa è la realtà. Da mesi nessuno parla più con Leao e i suoi rappresentanti (due, e anche questo non agevola). Tutto fermo e presumibilmente nulla si muoverà. Siamo parecchio distanti dai casi Donnarumma e Kessie, per i quali Maldini fece decine di incontri, rilanci e riunioni, prima di arrendersi e rinunciare, rassegnandosi a perderli a zero.

Ecco, ciò che stavolta il Milan eviterà, è di arrivare alla scadenza del giugno 2024 e vedere sfumare un capitale. Ad agosto non è stata recapitata a Maldini alcuna vera offerta per Leao, quella del Chelsea era solo un’idea. La prossima estate, se e quando l’offerta ci sarà, Maldini si siederà al tavolo, tratterà e venderà, e con quei soldi farà un mercato più ricco di quello appena concluso, perdendo il suo giocatore più forte, ma potendosi permettere altre scommesse più facili, alla De Ketelaere, per capirci, pagato da giovane stella e non da sconosciuto, proprio come Leao 3 anni fa. L’abbiamo già detto tante volte: l’ultima squadra della Premier, guadagna il 50% in più della squadra campione d’Italia. È lo stesso sport, ma sono due mercati differenti, uno è dopato dai diritti tv: competere sul campo è difficile, farlo sul mercato, impossibile. e allora, avanti con la creatività e la fantasia.

@GianniVisnadi

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