Calciomercato.com

  • Milan, le enormi colpe di Leonardo. Il prossimo allenatore deve essere Conte

    Milan, le enormi colpe di Leonardo. Il prossimo allenatore deve essere Conte

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Quello che sta succedendo al Milan è incredibile. Domani Milan-Bologna, quart’ultima di campionato, la prima di 4 sfide assolutamente alla portata dei rossoneri, contro avversarie che oltretutto non hanno più nulla da chiedere a questa stagione. La classifica dice che il Milan è assolutamente in corsa Champions e che, sulla carta, ha pure il calendario più agevole rispetto alle dirette avversarie. Eppure, tra Milanello e via Aldo Rossi, alla qualificazione in Champions non crede più nessuno.

    I temi di discussione sono altri, cioè i giocatori da mandare via e quelli da tenere, i giocatori da non riscattare e quelli da strigliare a dovere. Il tema principale è il sostituto di Gattuso, che ormai non ha più la minima possibilità di rimanere. I conflitti tra lui e la dirigenza sono stati esposti pubblicamente, si è arrivati addirittura al dissidio sul ritiro: prima si, poi no, poi si. Ci risulta che Leonardo non abbia mai digerito il Gattuso allenatore del Milan e che per lungo tempo sia stato Maldini a fare da trait d’union. Per il bene della causa. Nell’interesse del Milan. Ma dopo il derby si è rotto tutto e nemmeno il Capitano è riuscito a mettere insieme i cocci. La cosa grave è che questa situazione di profonda spaccatura tra panchina e società si è rapidamente trasferita alla squadra che totalmente smesso di essere tale.

    Ancora più grave è che la società non abbia provato a porre rimedio o a cambiare atteggiamento, nemmeno quando ci si è accorti che l’emorragia di punti stava diventando irrefrenabile e che avrebbe compromesso una qualificazione alla Champions già sicura, oltre che fondamentale per le casse e la storia rossonere. Questa è la più grande colpa di Leonardo: non essere riuscito a frenare gli attriti con Gattuso in modo da cercare di fargli finire la stagione decentemente e di non veder sfumare l’obiettivo. Nel 2014 c’era riuscito persino Galliani ad andare d’accordo con Seedorf, in modo da concludere dignitosamente la stagione. Così si fa, anche controvoglia, il tutto per il bene del Milan. Questo Leonardo lo dovrà imparare e mettere in pratica già dal prossimo anno. Oppure in alternativa, accortosi della situazione drammaticamente precipitata, Leo avrebbe dovuto rompere gli indugi e prendersi la responsabilità di guidare lui in prima persona la squadra. Ma ciò avrebbe significato anche prendersi la responsabilità e l’onere del mancato raggiungimento dell’obiettivo. In terza istanza Leonardo avrebbe dovuto imporre ex cattedra alcune scelte all’allenatore, cosa che, abbiamo l’impressione, ha fatto in vista della gara di domani contro il Bologna.

    Su tutte quella di Paquetà trequartista, una mossa di berlusconiana memoria. Sicuramente azzeccata, ma forse un po’ troppo tardiva. Leonardo dovrà far tesoro degli errori commessi questa stagione per non ripeterli nella prossima. Anche se, abbiamo l’impressione che l’allenatore dell’anno prossimo sarà molto più autonomo nelle scelte e decisionista per definizione. Avere uno come Conte significa non aver necessariamente bisogno della guida o della protezione della società. La battuta di Salvini di ieri è stata in questo senso una rivelazione importante. Il nome dell’ex CT non è stato fatto a caso e Salvini non l’ha pronunciato per caso. E non a caso Antonio Conte era proprio quel tecnico che per anni Berlusconi e Galliani avevano invano provato a portare al Milan.

    Altre Notizie