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  • Milan: la leadership è solo a parole

    Milan: la leadership è solo a parole

    • Emanuele Tramacere
    La sconfitta subita contro la Lazio è sicuramente un ko che fa male, ma che può essere più che salutare per un Milan che ora è chiamato a reagire immediatamente in vista della sfida di Europa League contro l'Austria Vienna e poi contro l'Udinese per riprendere la marcia in campionato. Ieri a Milanello Vincenzo Montella ha tenuto a rapporto la squadra e ha ricevuto una rassicurazione da parte di Leonardo Bonucci che ha garantito un riscatto immediato da parte del gruppo.

    LEADER A PAROLE - Parole, tante, pronunciate prima delle partite, in conferenza stampa, sui social e nelle interviste. Che Leonardo Bonucci si sia caricato questo Milan sulle spalle è innegabile e, soprattutto apprezzabile. Bonucci però è ancora in difficoltà atletica, fatica nella linea a 4 difensiva studiata da Montella che ora sta pensando anche di proporre la difesa a 3 a lui più congeniale. Normale che, almeno in campo, la leadership di Bonucci sia messa in difficoltà e allora, nel rettangolo verde, diventa fondamentale la presenza di almeno un altro trascinatore, possibilmente in una zona del campo più vicina alla porta avversaria.

    MANOVRA LENTA - Il cambio modulo è un'incognita per il futuro, ma analizzando le ultime due partite del Milan, le uniche due vere sfide probanti contro Cagliari e Lazio è apparso evidente come, nel corso della gara spesso la manovra d'attacco appaia lenta, stagnante, spesso troppo orizzontale. e priva di accelerazioni. Non può essere Bonucci a cambiare il ritmo dell'azione, nè può esserlo Lucas Biglia che è sì l'uomo d'ordine, ma non colui che spacca in due le partite.

    BONAVENTURA, SUSO E... CALHANOGLU - Al Milan serve un giocatore che, con costanza nell'arco dei 90 minuti, provi ad andare in verticale, crei accelerazioni che costringano le difese a modificare i propri standard e che, soprattutto inneschi le punte lasciate spesso troppo sole in area. Suso lo è stato a lungo, ma nel corso della stagione e anche all'interno della stessa partita non è ancora riuscito a trovare continuità assoluta. Bonaventura lo era prima del lungo infortunio e oggi, che sta lentamente riprendendo la forma, non è ancora riuscito a ritornare quel giocatore a cui affidare la palla nei momenti di difficoltà. Calhanoglu, infine, fatica a trovare la giusta considerazione da parte di Montella che non ha ancora trovato la collocazione ideale per il suo stile di gioco. Tre nomi per un unico ruolo. Chi sarà il trascinatore in campo di questo Milan?

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