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  • Locatelli, è il momento più difficile: dai troppi elogi al rischio panchina
Locatelli, è il momento più difficile: dai troppi elogi al rischio panchina

Locatelli, è il momento più difficile: dai troppi elogi al rischio panchina

  • Daniele Longo
Un gol vittoria contro la Juventus può cambiare la vita. Se lo sarà chiesto mille volte Manuel Locatelli in questi mesi. Le lacrime di gioia, i titoli sui giornali, i paragoni con i grandi del passato. Tutto di fretta, troppo di fretta. Per un ragazzo di 18 anni non è facile riuscire a gestire la tensione e le aspettative, soprattutto in periodi di preventivato calo psico-fisico.

TRANQUILLITA' DA RICERCARE - "Locatelli deve stare sereno, i due gol incredibili che ha fatto lo hanno catapultato in una situazione troppo avanti. Ha perso la tranquillità, a tutti piace stare ad un certo livello. Ha una voglia, entusiasmo e una rabbia per prendersi quello status velocemente. Deve essere più tranquillo, crescere con la tranquillità di un giovane". Vincenzo Montella è stato fin troppo chiaro oggi in conferenza stampa. Il centrocampista di Lecco ha perso la spensieratezza, quella lucida follia che lo ha portato a lasciare la gamba in occasione del bellissimo gol dalla distanza contro il Sassuolo. L'errore di Udine, unita all'ingenuità contro la Juventus in Coppa Italia, hanno generato critiche che pesano sull'umore e sulla consapevolezza del proprio valore attuale.

NESSUNA BOCCIATURA - Domani contro la Fiorentina presumibilmente toccherà a Josè Sosa vestire i panni del regista. Una scelta che però non vale come una bocciatura: Montella crede in Locatelli, che non sarà Pirlo, ma ha un potenziale per diventare un ottimo centrocampista. Qualche panchina in più può solo aumentare il livello di esperienza, senza avere la fretta di dimostrare di valere subito una maglia da titolare e, magari, riscattare qualche uscita a vuoto. Nel calcio i giudizi cambiano velocemente, ci si mette poco nel passare da predestinato a promessa incompiuta. Il Milan lo sa e non vuole correre il rischio di bruciare un 'canterano' che, nella sua pur breve carriera, ha già avuto il merito di emozionare San Siro. 

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