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  • Milan, meglio Ocampos o Bacca? Ecco come cambia il tridente di Montella
Milan, meglio Ocampos o Bacca? Ecco come cambia il tridente di Montella

Milan, meglio Ocampos o Bacca? Ecco come cambia il tridente di Montella

  • Luca Bedogni
Se la vittoria rossonera di ieri contro il Sassuolo è firmata Bacca, ritornato al gol dopo un lungo digiuno (non segnava dal 16 gennaio), la duttilità di Ocampos, subentrato proprio al colombiano al 76’, è stata particolarmente apprezzabile. Dopo la comparsa contro la Samp, e i tentativi poco convincenti da titolare contro la Lazio, l’argentino ha disputato un ottimo quarto d’ora nelle vesti di prima punta, nel tridente completato dagli esterni Suso e Deulofeu (immagini Sky). Bacca, dal canto suo, non aveva giocato male. Oltre al gol un po’ goffo su rigore, viziato da un ingannevole e involontario doppio tocco, aveva attaccato bene la profondità, specialmente sul lato destro del campo, servito ora da Suso ora da Abate, ma anche da Sosa, in occasione del bel gol di testa annullato intorno al 40’.

Sicuramente, le caratteristiche di Deulofeu, che ama avere spazio davanti a sé per puntare meglio il terzino o chiedere una triangolazione nello stretto, limitano l’attacco della profondità da parte di Bacca sul versante sinistro del campo. Al contrario, dall’altra parte, Suso tende ad abbassarsi e ad accentrarsi, o per servire l’imbucata per la punta che si butta oltre la linea difensiva, o per tirare, o per cambiare gioco ad innescare gli uno contro uno di Deulofeu.

Su Ocampos va poi aggiunto che, quando è entrato, ha fatto subito valere la sua fisicità prima ancora della sua tecnica. Il Milan, con lui in campo (si è visto anche con la Lazio), può lanciare lungo e salire fiducioso, sfruttando il suo metro e ottantasette di altezza (a differenza del metro e ottantuno di Bacca). Questo dà certamente sollievo nei finali di partita, quando la stanchezza si fa sentire, la lucidità viene meno, e alternare una palla lunga a uno sviluppo dal basso diventa spesso una necessità. Più di Bacca, inoltre, Ocampos si può spendere nei ripiegamenti difensivi, essendo lui un esterno abituato a coprire e ripartire. 
 
Ma vediamo come si è mosso ieri il colombiano nel tridente. Questa qui sotto è l’azione che porta il Milan nell’area del Sassuolo in occasione del rigore assegnato ai rossoneri. La fase difensiva dei neroverdi è buona: Aquilani chiude il passaggio  per il movimento incontro di Bacca, che infatti sceglie di scattare nella direzione opposta, alle spalle di Peluso. Dell’Orco ha seguito Suso, a cui Abate però preferisce non dare il pallone, poiché Duncan sta arrivando da dietro. Al terzino rossonero non restano che due giocate: quella più semplice, tornare indietro, e quella complicata, superare Politano, Dell’Orco e Peluso  con un passaggio verso il vertice dell’area. Spetterà a Bacca conquistare campo nel duello in velocità con Acerbi, che infatti lo segue e non si fa sorprendere.
 

 
Verso la fine del primo tempo, ecco un altro esempio dello stesso automatismo. Stavolta è Suso a servire il centravanti, dopo un controllo orientato che inganna Dell’Orco. Toccherà di nuovo ad Acerbi andare a chiudere sia il tiro eventuale che il passaggio per l’arrembante Deulofeu.
 


Prima del gol del vantaggio, Bacca si era intrufolato in area pericolosamente intorno al 18’. Rispetto all’assist di Bertolacci, si posiziona come un surfer quando arriva l’onda. In uno spazio strettissimo, sfrutta l’uscita di Acerbi, mostrando al compagno il corridoio. Saltato Gazzola, il recupero in extremis sarà di Aquilani, il giocatore rimasto più in basso nella linea. 
 

 
Passando ai movimenti di Ocampos subentrato al colombiano, balza subito all’occhio questo cambio di direzione. Al 31’ della ripresa, finge di attaccare la profondità come aveva fatto Bacca nel primo tempo, sempre alle spalle di Peluso, poi sterza all’improvviso, aprendosi addirittura dietro ad Acerbi. Perché? Per sorprendere il centrale che aveva letto il suo primo attacco e si era predisposto a scalare, è la prima risposta. La seconda è che, per caratteristiche, Ocampos preferisce rimanere “dentro alla manovra”, decidendo di allargarsi invece che tagliare con un movimento netto e definitivo. Se infatti Suso non gliela avesse passata, sarebbe stato momentaneamente tagliato fuori dal gioco, e probabilmente dall’azione intera. Quello che succede spesso a Bacca.
 

 
Di fatto Ocampos, nel proseguimento dell’azione, non riceverà il pallone, perché Bertolacci opterà per il tiro. Notate la posizione dell’argentino. Bacca probabilmente si sarebbe andato a piazzare dentro il cerchio rosso, sul filo del fuorigioco, tra Gazzola e Acerbi. In quel punto, invece, Ocampos serve a poco.
 

 
Infine, un’ultima dimostrazione della forza fisica dell’ex genoano. Questa è la parte conclusiva di un contropiede a tre attori, il tridente rossonero. La cosa sorprendente è che Ocampos era quello partito da più lontano, dalla sua area. Al termine della sua cavalcata, l’argentino decide di inserirsi internamente, costringendo Dell’Orco a stringere verso di lui. A Deulofeu non resta che appoggiarla di piatto a Suso, praticamente solo. 


 

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