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  • Milan: Mihajlovic è rimasto solo

    Milan: Mihajlovic è rimasto solo

    Come evidenzia anche l'edizione odierna di Tuttosport, Sinisa Mihajlovic è un uomo sempre più solo al Milan e il futuro del tecnico serbo dopo il pareggio interno col Verona appare sempre più segnato. Il clima di sfiducia che regna all'interno della società è lampanta ed è stato reso noto prima da Adriano Galliani nei minuti antecedenti alla sfida con i gialloblù ("Il presidente fa il presidente da 30 anni e io faccio l'amministratore delegato da 30 anni: è normale che chi arriva da poco debba adattarsi alla nostra linea"), in risposta alle dichiarazioni del giorno precedente del tecnico a proposito della voglia di autonomia. Ieri, a suonare come una condanna per l'allenatore, le frasi attribuite dall'Ansa a Berlusconi (e non ancora smentite) sulla grande insoddisfazione per il rendimento della squadra: "Sono deluso dal Milan e da Mihajlovic. Ho visto un gruppo poco affiatato". 

    La Repubblica va ancora di più al cuore del problema, parlando di un patron rossonero letteralmente stufo del suo allenatore, a cui imputa due colpe principalmente: l'assenza di un gioco convincente, nella convinzione di aver allestito una formazione competitiva dall'alto degli 86 milioni di euro investiti sul mercato, e una strategia comunicativa troppo aggressiva, anche nei suoi confronti. Mihajlovic rischia l'esonero già nell'immediato, qualora arrivassero altre battute d'arresto in Coppa Italia contro la Sampdoria giovedì sera e domenica in campionato a Frosinone. Oltre all'ipotesi delle dimissioni circolata nella giornata di ieri alla luce del senso di abbandono provato dal tecnico (che si sarebbe aspettato un maggiore sostegno da parte della società circa l'attacco agli arbitri di domenica scorsa), in caso di allontanamento le opzioni più forti restano i traghettatori Tassotti o Brocchi coadiuvato da Marcello Lippi, mentre i nomi di Prandelli, Guidolin e Spalletti al momento restano più defilati.

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