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  • Milan-Napoli è la partita di Conte: la frecciata a Ibrahimovic, il retroscena dell'estate e il messaggio ai tifosi

    Milan-Napoli è la partita di Conte: la frecciata a Ibrahimovic, il retroscena dell'estate e il messaggio ai tifosi

    • Giovanni Annunziata
    Milan-Napoli sotto un certo punto di vista è un po' la partita di Antonio Conte. Non perché si tratti di un ex di turno, perché il tecnico leccese la maglia rossonera non l'ha mai indossata e non si è mai seduto sulla stessa panchina. Però avrebbe potuto diventare il nuovo allenatore del Milan, proprio la scorsa estate. Quando con l'addio di Stefano Pioli era arrivato il momento di cambiare rotta. Niente Conte, alla fine la scelta è ricaduta su Paulo Fonseca.

    ULTRAS-CONTE - La volontà da parte della Milano rossonera, però, era soprattutto quella di affidarsi a Conte. Dalle intercettazioni emerse nelle scorse settimane in merito all'inchiesta "Doppia Curva", anche gli ultras si sono fatti portatori di questo sentimento e facevano pressione per avere lui per il dopo Pioli. L'attuale allenatore del Napoli ha affrontato qualche settimana fa l'argomento, chiaramente non sapendone nulla, non avendo avuto contatti, ma essendo ovviamente felice del gradimento da parte del sano tifoso perché "significa che viene apprezzato il mio lavoro, pur avendo vestito colori rivali", come Inter e Juventus. Vista la piega presa dagli eventi, questa sera Conte con ogni probabilità sarà atteso come al solito, cioè tra i fischi di uno stadio che lo vede come un avversario, uno di quelli forti un po' da temere e sempre dall'altra parte della barricata.
    BOTTA E RISPOSTA CON IBRA - Un altro aspetto da considerare è che, nel corso dell'estate, a distanza se ne sono dette l'operating partner di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, e l'allenatore del Napoli, Antonio Conte. Ha iniziato l'ex centravanti rossonero, quando a metà giugno parlava della mancata scelta: "Con i criteri che avevamo, il nome di Conte non è uscito, non era ciò che cercavamo. Prendendo Fonseca il Milan ha un allenatore, non un manager". La replica, poi, non poteva farsi attendere troppo: "Io mi considero più un manager, voglio avere voce in capitolo. Magari da qualche altra parte questo poteva dare fastidio". Un botta e risposta pronosticabile, visto il carattere forte di entrambi.
    OGGI NEMICI - Chissà cosa sarebbe successo se alla fine sulla panchina del Milan si fosse seduto Conte: questo se lo chiedono in tanti. Perché di certo con Fonseca l'avvio dell'avventura è stato parecchio turbolento. In questo momento non c'è retroscena che tenga, nessun retropensiero, alcun botta e risposta e neanche apprezzamento dei tifosi che possa smuovere Conte. È il giorno di Milan-Napoli, l'ambizione è quella di portare via tre punti anche da San Siro, indossando il miglior vestito da partenopei. Il ciclo infernale inizia proprio in casa del Diavolo per mantenere la distanza sulle inseguitrici, in particolar modo Inter e Juve. Il Napoli è pronto, Conte sarà come al solito lì in panchina per difendere i colori azzurri e anche per dimostrare che il manager può fare la differenza.

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