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  • Milan, ora è guerra con Fondazione Fiera sullo stadio al Portello

    Milan, ora è guerra con Fondazione Fiera sullo stadio al Portello

    Dopo il paventato passo indietro del Milan a proposito del progetto di costruzione del nuovo stadio nella zona del Portello, è guerra aperta tra il club rossonero e Fondazione Fiera. Solo lo scorso 7 luglio la società di Silvio Berlusconi vinceva il bando per lo sfruttamento dei terreni situati nella zona occupata dai padiglioni 1 e 2 delle vecchia Fiera Campionaria, ma il presunto aumento dei costi di bonifica (circa 35 milioni di euro) ha cambiato le carte in tavola, generando lo sconcerto e la rabbia di Benito Benedini, presidente di Fondazione Fiera, sulle pagine del Corriere della Sera: "Fondazione Fiera Milano, che rappresento, ha assegnato l’incarico per la riqualificazione del Portello alla fine di una lunga selezione. E non su mere ipotesi ma su impegni scritti di AC Milan, proposti e firmati dall’amministratore delegato, la dottoressa Barbara Berlusconi. I costi di bonifica? Ac Milan con lettera del 2 luglio 2015 si accollava l’intera spesa senza alcuna eccezione. Quest’ impegno, insieme ad altri punti qualificanti che ora il club disattende, erano conditio sine qua non per l’assegnazione dell’incarico. I punti qualificanti che ora il club disattende erano per la Fondazione requisiti indispensabili. Avrei apprezzato, da parte di Barbara Berlusconi, una telefonata che mi spiegasse il cambiamento delle decisioni che loro avevano già preso, ma capisco il Suo imbarazzo. E anche quello, ne sono sicuro, del presidente Silvio Berlusconi. Il Milan dice che non dovrebbe pagare penali? Definire questa materia sarà compito degli studi legali”.

    LA REPLICA - Non si è fatta attenere la replica del club di via Aldo Rossi, affidata ad una nota pubblicata sul proprio sito internet: "Fondazione Fiera esprime sui giornali di oggi valutazioni non condivisibili e molto lontane dalla verità dei fatti. Sarebbe importante che la stessa rileggesse, senza fraintenderne il contenuto, quanto scritto pochi giorni fa dal Milan. Il club di via Aldo Rossi non manifesta certo un disimpegno verso il progetto. Anzi. Il Milan, però, avanza richieste legittime di chiarimenti e di documentazione finora non pervenuti. Anche perchè,va ricordato, che, fino ad oggi, si è lavorato su una manifestazione d'interesse non vincolante. Ora e solo ora si entra nella fase contrattuale. Ad oggi il Milan non ha potuto, come suo diritto, fare i carotaggi, nè ricevere le carte in merito. Nessuno sa cosa si potrebbe trovare nel sottosuolo e nemmeno Fiera, proprietaria dei terreni, ne è a conoscenza. Se si scoprisse che nel sottosuolo la situazione fosse più grave (con la necessità di interventi di bonifica molto rilevanti) di quella solamente ipotizzata da Fiera, ciò significherebbe che quell'area non poteva essere nemmeno proposta in locazione per realizzare uno Stadio". Il botta e risposta è destinato a proseguire nei prossimi giorni e nel frattempo prendono corpo quelle ipotesi che vogliono il Milan valutare con sempre maggiore insistenza le ipotesi alternative che conducono all'ex area Falck di Sesto San Giovanni o ai terreni dell'Area Expo di Rho.

    FONDAZIONE FIERA NON CI STA - Nuovo capitolo della saga relativa al nuovo stadio del Milan. Dopo il comunicato del club rossonero in risposta all'intervista rilasciata al Corriere della Sera da Benito Benedini, presidente di Fondazione Fiera, l'ente che ha assegnato i terreni del Portello al club rossonero ha emesso una nuova nota in merito: "Il comunicato di AC Milan fa carico alla Fondazione di ritardi e di mancata autorizzazione ad effettuare carotaggi che non hanno alcuna attinenza con quanto concordato ed alcun riscontro con la verità; inoltre, accenna ad eventuali richieste di danni conseguentemente inconcepibili oltre che assolutamente infondate. La Fondazione, per il momento ritiene corretto limitarsi a contestare integralmente tutto quanto esposto da AC Milan, conferma che si riserva ogni suo diritto e comunica che non intende proseguire ulteriormente in un dibattito a mezzo stampa ad essa assolutamente non consono".
     

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