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  • Milan, Pioli: 'Ibra e Kjaer puntano al Genoa. Più Rebic che Leao come prima punta, vi spiego perchè...'

    Milan, Pioli: 'Ibra e Kjaer puntano al Genoa. Più Rebic che Leao come prima punta, vi spiego perchè...'

    • Daniele Longo
    Vincere aiuta a vincere e il Milan di Stefano Pioli non vuole fermarsi sul più bello. Il tecnico rossonero ha presentato la sfida di domani al Parma nella consueta conferenza stampa della vigilia:

    IL RICORDO DI PAOLO ROSSI: "Ci tengo a ricordare Paolo, è stato un mio compagno di squadra e un campione di normalità. La sua generazione è cresciuta con quei mondiali, ma Paolo è rimasto sempre sorridente e semplice, ci mancherà tanto ma sarà sempre dentro di noi".

    SUL PARMA SEMPRE IN GOL A SAN SIRO: “È una squadra di buona qualità, soprattutto nel reparto offensivo e con caratteristiche che possono metterci in difficoltà. Domani dovremo essere bravi più del solito quando avremo la palla a forzare solo quando giusto”.

    SULL'ACCOSTAMENTO TRA HAUGE E BROLIN: “Gli piace accentrarsi, ma partendo largo. Sta lavorando tantissimo ed è molto importante. La sua conoscenza dei nostri meccanismi non è ancora massimale”.

    SUL CHIUDERE IL 2020 DA IMBATTUTI: "Sono un grande appassionato di ciclismo, quattro partite sono poche, per vincere una corsa a tappe bisogna pensare una tappa alla volta. Stiamo scalando una vetta ancora lunga e difficile, dobbiamo pensare a domani".

    SULLE CONDIZIONI DI IBRAHIMOVIC E KJAER: "Stanno procedendo bene con i loro infortuni, la loro intenzione è di tornare il più presto possibile, stanno puntando la gara di mercoledì. Mi auguro di riaverli il prima possibile ma non dobbiamo commettere errori. Stanno bene, i loro allenamenti stanno procedendo molto bene".

    SU CHI AGISCE MEGLIO DA PRIMA PUNTA TRA REBIC E LEAO: "Sono entrambi più esterni che prime punte, Rebic è più adatto ma le conoscenze di Leao stanno crescendo".

    SUL GIOCO SENZA IBRA E L'ASTINENZA DA GOL DI REBIC:  “Credo che il nostro modo di giocare non è cambiato così tanto. Zlatan è un riferimento offensivo, ma sa anche legare bene il gioco e legare tra le linee con Calha che attacca gli spazi. Ogni giocatore ha delle caratteristiche. Ovviamente Rebic deve attaccare di più la profondità. Chiaro che per un attaccante è importante il gol, ma per me conta il lavoro per la squadra, i movimenti ed essere determinante. Lui lo sta facendo, anche con gli assist”.

    QUANDO SI POTRA' PARLARE DI OBIETTIVI PIU' AMBIZIOSI: Non sono prudente, valuto gli altri organici. Ma penso che anche noi siamo forti, lo stiamo dimostrando. Non dobbiamo cambiare atteggiamento. Capire che la prossima è la partita più importante. Una partita alla volta è il nostro obiettivo, insieme a passare un buon Natale. Poi parleremo al momento opportuno”.

    SULL'INTER SENZA COPPE FAVORITA PER LO SCUDETTO: “Non avere appuntamenti in Europa può farti preparare bene le partite, ma devi anche saper gestire i giocatori e situazioni. Ci sono pro e contro. I nostri obiettivi sono stati raggiunti finora. Noi pensiamo a noi. La settimana dei sedicesimi sarà intensa, avremo andata, Derby e ritorno. Va benissimo il nostro percorso, dobbiamo continuare. Ognuno farà il suo”.

    SU COSA E' SCATTATO IN TONALI: "Ha avuto un'estate un po' complicata, è vero, ma ho visto una crescita costante, ho sempre visto la voglia di migliorare. Non si deve accontentare, ha un motore importantissimo, sia fisico che tecnico. Sono soddisfatto e anche lui, so che può fare ancora meglio ma lo farà, insieme possiamo fare un ottimo lavoro".

    SUL CONSIGLIO A LEAO DI SORRIDERE DI PIU': "E' molto intelligente ma a volte non trasmette tutta la voglia che dovrebbe avere un ragazzo giovane. E' molto volenteroso e a volte sembra ciondolare, deve giocare come nel cortile, cercando sempre di fare gol. Sta facendo molto bene, tre settimane fuori non sono poche, deve fare uno sforzo in più ma ci darà grandi soddisfazioni".

    SU PIOLI DIRETTRE D'ORCHESTRA: "Sono quello che deve dare i concetti di gioco, i cambi che ho fatto sono naturali. Le partite si possono vincere o perdere, ma della prestazione di giovedì ero convinto, chi si allena con determinazione poi gioca così".

    SU HAUGE CHE STUDIA L'ITALIANO E LA SERIETA' DEL GRUPPO: “Credo che questo club abbia sempre avuto due priorità. Giocare bene e far diventare uomini i giocatori. Credo che sono giovani che vivono un momento particolare. Lo stanno facendo nel miglior modo possibile. Diventando responsabili. Dobbiamo continuare così”.

    SU BENNACER E KALULU:  “Bennacer sta bene, ha lavorato bene in questa settimana. È convocabile. Kalulu lo avevo già provato lì e aveva fatto bene. Mi ha detto che aveva già fatto quel ruolo. Mi è piaciuto, è stato aggressivo. Abbiamo trovato un altro jolly in difesa”.

     SULLE ITALIANE IN COPPA E IL MANCATO DERBY CON L'INTER: “Il fatto che sei squadre siano passate è importante, ma il calcio italiano deve puntare al vertice. In Europa si gioca un calcio più intenso. Ma anche noi stiamo puntando in alto. Ci sono rivali forti e bisognerà fare prestazioni importanti. Ci sono le carte per vincere in Europa. Per quanto riguarda l’Inter, ognuno fa il suo percorso”.

    SUL PERCORSO: “La bravura nostra è analizzare le tante vittorie come sconfitte. Cerchiamo sempre gli aspetti in cui migliorare e crescere. Solo così possiamo almeno consolidare questo livello. La voglia di crescere e non fermarsi sui risultati”.

    SULLA CRESCITA DI GABBIA: "Fa parte dei nostri giocatori molto giovani, deve crescere ma sono soddisfatto delle sue prestazioni. Sul centro destra può aiutarci ancora nella costruzione, sta dimostrando di poter essere un titolare nel Milan".

    QUANDO E' NATO IL LEGAME CON IL MILAN: "Il primo giorno quando sono arrivato, il club mi ha sempre dato il massimo, sta facendo un sforzo importante per continuare a farci fare questo lavoro. Abbiamo tutto per lavorare al meglio, quello che si respira a Milanello è qualcosa di unico, ti fa sentire dentro. Sei portato ogni giorno a dare il massimo, il club tutti giorno ci supporta, è dal primo giorno che ho capito si potesse fare un grande lavoro".

    SULLA PARTITA DELLA SVOLTA: "Troppe volte si parla della partita di svolta, è il percorso che deve darti le conoscenze necessarie. Tutte le partite, anche quelle fatte meno bene, ci hanno permesso di arrivare a questo livello. Il salto questa squadra lo ha fatto quando ha iniziato a vincere contro le squadre forti, ci siamo convinti ancora di più senza mai accontentarci di quello che stiamo facendo".

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