Milan, in agenda un confronto con il Real Madrid: l'idea per il futuro di Brahim e la verità su Jovic

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Storia e qualità. L'asse Milano-Madrid va ben al di là delle due ore e mezza scarse di volo che uniscono Malpensa e Barajas. Al suo interno ci sono 15 precedenti in Champions League e c'è la doppia rispettiva gioia legata alla finale di Champions del 1969 - vinta dai rossoneri al Bernabéu - e quella del 2015 - vinta dai Blancos a San Siro. E poi tanta tecnica e tanti calciatori protagonisti di affari di mercato: da Emerson a Ronaldo, passando per Kakà e gli ultimi arrivati, Theo Hernandez e Brahim Diaz. L'IDEA PER BRAHIM - Per il primo le parole sono ormai finite: rendimento da top in Europa e continuità di prestazioni mostruosa gli valgono la palma di uno dei simboli della rinascita rossonera. Per il secondo, invece, il Milan studia le prossime mosse. Sbarcato in estate in prestito secco, il nativo di Malaga ha sin qui collezionato 19 presenze - di cui 6 da titolare - mettendo insieme un gol e assist. Sprazzi di qualità che il Milan vuole provare a conservare per il futuro. Nelle prossime settimane, infatti, è previsto un nuovo contatto con il Real Madrid: sul piatto l'ipotesi di prolungare il prestito inserendo un diritto di riscatto per l'estate 2022 con possibile controriscatto in favore dei Blancos, che in lui credono molto per il futuro. Un affare da win-win, che a Maldini e Massara regalerebbe il giocatore per un altro anno e un successivo possibile premio di valorizzazione.
IL PUNTO SU JOVIC - Discorso diverso, invece, per Luka Jovic. A lungo, specie prima della conferma di Zlatan Ibrahimovic, i rossoneri hanno monitorato la situazione del serbo. Nei giorni scorsi il Milan ha avuto un confronto con Fali Ramadani, agente del giocatore, che è tornato a proporre l'ex Eintracht. In via Aldo Rossi, però, i piani sono ora cambiati: il giocatore non convince sia per quanto mostrato sin qui al Real sia per alcune intemperanze passate. Secondo quanto riporta AS in Spagna, inoltre, le Merengues avrebbero optato per una sessione di mercato senza acquisti né cessioni: uno scenario che vedrebbe così il nativo di Bijeljina restare per altri sei mesi. Storia e mercato, l'asse Milano-Madrid torna ad accendersi: Maldini e Massara studiano le mosse per trattenere Brahim.
Okkione io mi riferisco ai casi Dalot e Diaz e sul fatto che il Milan non poteva spendere per l'acquisto di gente all'altezza. Quindi meglio loro in prestito che spende quei pochi soldi che abbiamo per gente come Laxalt o Duarte. Ovvio che una squadra come il Milan non può costituire un'intera rosa fatta di prestiti secchi. Per quanto riguarda i giocatori di un certo livello, i club cercano il più possibile di evitare il diritto di riscatto per una serie di motivi. I club preferiscono o darti il giocatore in prestito o ti chiedono l'obbligo. Ad es. il Real non ti darà mai Jovic con diritto di riscatto. Se non vogliamo l'obbligo, il Real preferisce dartelo in prestito anzichè concederti il diritto. Se poi Maldini riesce a strappare un diritto, è un genio.
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