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  • Milan, pugno duro con Boateng!

    Milan, pugno duro con Boateng!

    • Marco Guidi

     

    Non si fa in tempo a ritoccare un ingaggio, che gli avvoltoi si precipitano all'assalto. Il Milan ha prolungato il contratto a Thiago Silva sino al 2017, alzando lo stipendio al formidabile difensore brasiliano da 4 a 6 milioni di euro netti. Un atto dovuto, dopo il no ai petrodollari del Psg. Senza dimenticare che stiamo parlando del centrale più forte del mondo o giù di lì.
     
    Oggi sui quotidiani è però subito spuntata un'altra notizia: Kevin Prince Boateng avrebbe chiesto alla dirigenza di via Turati un aumento. E non da poco: da 2 a 4 milioni di euro. Il doppio! La logica è quella tipica del calcio: se a lui vengono ritoccati gli emolumenti, perché a me, che magari ho altrettante offerte interessanti, no? Ci sta, nulla da eccepire.
     
    Però il Milan dovrebbe far presente dei dati al ghanese. Il primo è quello delle presenze: su 53 partite ufficiali giocate dalla squadra rossonera, il buon Boateng ne ha disputate solo 27. La metà, con annesse sostituzioni. L'anno prima erano state 34. Il Boa ha segnato 5 gol in campionato, tre in Champions League e uno in Supercoppa Italiana. Numeri positivi, ma non entusiasmanti. Anche perché nelle sfide decisive (vedi Juve, Barcellona ai quarti, derby con l'Inter, Napoli, Udinese...) il 27 rossonero non ha mai graffiato, se si esclude l'andata con l'Arsenal e la gara nel girone a San Siro con un Barça praticamente già qualificato.
     
    Lungi dal credere che Boateng non meriti un aumento o non sia un giocatore eccezionale. Ma prima di fare la voce grossa con il club, un calciatore dovrebbe avere argomenti forti e chiari da sbattere in faccia ai dirigenti. Non è questo il caso, almeno per ora. Per questo il Milan non deve cedere di un centimetro. Galliani sta sudando sette camicie per far quadrare i conti, mostri il pugno duro con il suo campione. Lo inviti a dimostrare sul campo quel che, abbiamo tutti intuito, vale. Meno Twitter, più fatica. E poi se ne riparla... 

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