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  • Milan: salvate il soldato Allegri
Milan: salvate il soldato Allegri

Milan: salvate il soldato Allegri

  • Giulio Mola

Fa sempre comodo avere un capro espiatorio da poter esibire quando le cose vanno nel male. E al Milan il “colpevole“ di tutto è già stato individuato, ovvero Massimiliano Allegri. Sulla sua panchina aleggiano da settimane fantasmi vestiti con la maglia rossonera, e la cosa non può certamente far piacere al tecnico che da alcune settimane è diventato facile bersaglio di tutti.

Già, perché a Milanello e dintorni sembra andare di moda un altro sport, oltre al gioco del calcio: il tiro a segno. Facile puntare le freccette contro “Acciuga”, ormai lo fanno tutti. Da Berlusconi a Galliani, da Inzaghi e Gattuso. Nessuno le manda a dire all’allenatore costretto ad incassare “schiaffi” senza neppure provare a reagire. Costretto ad ascoltare autocandidature (l’ultima è di Gullit) senza che nessuno lo difenda.

Totalmente da respingere è l’idea che si tratti di una “campagna mediatica” ai danni dell’allenatore, visto il rapporto, più o meno schietto e civile, che Allegri ha con i giornalisti che presidiano Milanello. I quali si sono limitati a commentare prestazioni della squadra e scelte tecniche. La verità è un altra: da tempo la società ha delegato al livornese decisioni che non gli spetterebbero.

Esponendolo più del dovuto. Bastano un paio di esempi per comprendere. Dopo la cessione di Ibra ecco Inzaghi che chiede un altro anno di contratto. E Allegri che dice? «Non se ne parla proprio». Gattuso invece vorrebbe restare come dirigente accompagnatore. Allegri cosa ne pensa? «L’idea non mi piace». Patate “bollenti” che creano problemi solo all’allenatore. Il quale ora più che mai andrebbe difeso. Anche da quelli che hanno il rossonero nel sangue.

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