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Milan senz'anima e senza alibi, Inter da applausi: la mano di Conte è evidente, quella di Giampaolo no

Milan senz'anima e senza alibi, Inter da applausi: la mano di Conte è evidente, quella di Giampaolo no

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
Applausi alla nuova Inter 4x4. Quattro come le vittorie in campionato che la lasciano in testa a quota 12. Quattro come i gol che poteva segnare perché, dopo l’1-0 di Brozovic e il definitivo 2-0 di Lukaku, Politano e Candreva hanno colpito una traversa e un palo. E quattro per quattro come un fuoristrada che travolge un Milan senz’anima e senza alibi. I rossoneri, infatti, avevano riposato in settimana, ma il vantaggio di non partecipare alle coppe non si è visto, perché l’Inter è stata superiore non soltanto sul piano tecnico, ma anche su quello atletico, capace di schiacciare gli avversari dall’inizio alla fine. Merito di una differenza di valori già emersa alla fine del campionato scorso, alla quale l’Inter ha saputo aggiungere una campagna acquisti azzeccata, tanto è vero che il 2-0 è nato da un cross di Barella per la testa di Lukaku, con l’aggiunta della superiore esperienza di Conte che ha dato una severa lezione all’impreparato Giampaolo. Non può essere un caso, infatti, se dopo quattro giornate l’Inter è una squadra con una precisa identità, il Milan è un groviglio di punti  interrogativi e contraddizioni, con evidenti responsabilità del tecnico. Sono bastati, per esempio, pochi minuti di Hermandez alla fine, mai impiegato fin qui, capace di capace di colpire un palo, per capire che è meglio di Rodriguez. Con un’ultima annotazione che spiega meglio di qualsiasi discorso un derby mai nato: Donnarumma, battuto da due gol e due pali, è stato il migliore del Milan, mentre Handanovic non meriterebbe nemmeno il voto, perché mai impegnato.        

SORPRESA LEAO - La prima sorpresa della serata è il debutto in campionato di Leao, dall’inizio, al posto di Paquetà, guarda caso dopo le polemiche con Giampaolo. E’ lui l’unico nuovo acquisto del Milan, mentre nell’Inter, confermatissima rispetto alle previsioni della vigilia, nel suo consueto 3-5-2 Conte dà fiducia a Godin nella difesa a tre con De Vrij centrale e Skriniar a sinistra, Barella e Sensi a completare il centrocampo a cinque attorno a Brozovic, tra i due esterni D’Ambrosio e Asamoah, e infine il titolarissimo Lukaku al fianco di Lautaro Martinez. Per la verità ci sarebbe anche un’altra sorpresa che riguarda la posizione di Suso, inizialmente al centro un po’ trequartista e un po’ punta, in un 4-3-1-2, che però diventa in fretta un 4-3-3, perché lo spagnolo preferisce partire dalla destra. Alle sue spalle, invece, c’è lo stesso Milan che ha faticato a Verona, con l’unica eccezione di Conti che rileva lo squalificato Calabria, alla destra di Musacchio e Romagnoli, con Rodriguez a sinistra, mentre il trio di centrocampo è composto dal centrale Biglia tra Kessie e Calhanoglu. 

DOMINIO INTER - Per vedere la prima occasione da gol, però, bisogna aspettare un errore, commesso dopo 10’ dal recidivo Rodriguez che eccede sempre nei passaggi indietro. E stavolta è bravo Donnarumma ad anticipare Lautaro che non si aspettava un simile assist. Lo spavento lascia il segno nella testa dei rossoneri, che subiscono la crescente pressione dell’Inter, tre volte vicinissima al gol e stavolta soltanto pe meriti propri. Prima è Lukaku a costringere Donnarumma a una pronta respinta. Poi, sugli sviluppi di un’azione avviata da Sensi, con tiro di Lautaro ancora respinto da Donnarumma, è D’Ambrosio a colpire il palo, praticamente a porta vuota. Quindi è ancora Lautaro con una splendida rovesciata a esaltare i riflessi del portierone rossonero e stavolta D'Ambrosio inquadra la porta ma il suo gol vene subito annullato pe fuorigioco, con la successiva conferma del Var. 

REGALO SUSO - Il Milan è alle corde, ma l’Inter rischia di andare sotto. Sensi perde un pallone nella sua metà campo e Suso si invola tutto solo in contropiede, tardando però a concludere e concedendo ad Asamoah il tempo di deviare il su tiro coi tacchetti. E’ il primo vero segnale di vita del Milan che subito dopo si rende pericoloso con un colpo di resta di Piatek, su cross di Leao, che però finisce sopra la traversa. Ma ripensando al fatto che Donnarumma è stato decisivo, mentre Handanovic non ha fatto nemmeno una parata, si ha la priva della differenza di valori e di rendimento delle due squadre nel primo tempo. Impressione confermata all’inizio della ripresa, quando l’Inter torna a farsi più aggressiva anche se lo 0-0 salta soltanto su calcio di punizione.

SORPRESA BROZOVIC - Conti, sempre in difficoltà quando deve difendere, ferma con un fallo da ammonizione Sensi, che invece di battere in porta come fa di solito, serve Brozovic alla sua destra, pronto a far partire un gran tiro che sorprende Donnarumma. Anche stavolta, però, l’arbitro Doveri viene richiamato dal Var, per la sospetta posizione di Lautaro davanti al portiere rossonero. Ma in questo caso il gol viene convalidato e così Brozovic, peggiore in campo in Champions, diventa la seconda sorpresa della serata. Siamo appena all’inizio della ripresa e il Milan avrebbe tutto il tempo per pareggiare, ma invece di reagire i rossoneri confermano tutti i preoccupanti limiti emersi nelle prime tre giornate, concedendo spazi all’Inter che aggredisce come se fosse sullo 0-1 e non sull’1-0. Giampaolo, allora, torna sui suoi passi rilanciando Paquetà al posto del solito, inutile e sopravvalutato, Calhanoglu. 

LUKAKU SALUTA - Diversa è la mossa di Conte, che a un quarto d’ora dal termine risparmia l’affaticato Sensi per puntare sulle accelerazioni di Vecino. Giampaolo, invece, inserisce Hernandez al debutto stagionale al posto del sempre più deludente Rodrigurez, che esce tra i fischi. Poi è la volta di Politano che rileva Lautaro, ma non sono i cambi a far decollare definitivamente l’Inter, perché il 2-0 è coprodotto da Barella che crossa alla perfezione da sinistra e da Lukaku che salta più in alto di Romagnoli e Musacchio e batte di testa l’incolpevole Donnarumma. Un gran gol festeggiato con un inchino di saluto ai suoi nuovi tifosi. E non è finita perché Politano subito dopo colpisce la traversa. Poi ci sono anche i pali di Candreva ed Hernandez, ma il 2-0 non cambia più anche se l’Inter avrebbe potuto stravincere segnando quattro gol come le vittorie ottenute fin qui.




IL TABELLINO

Milan-Inter 0-2

Assist: Sensi, Barella

Marcatori: 4’ s.t. Brozovic, 33’ s.t. Lukaku

Milan: Donnarumma; Conti, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez (dal 27’ s.t. Theo Hernandez); Kessie, Biglia, Calhanoglu (dal 19’ s.t. Paqueta); Suso; Piatek, Leao (dal 38’ s.t. Rebic).

Inter: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; D’Ambrosio, Barella (dal 37’ s.t. Candreva), Brozovic, Sensi (dal 27’ s.t. Vecino), Asamoah; Lukaku, Lautaro (dal 31’ s.t. Politano).

Ammoniti:  3’ s.t. Conti (M), 42’ s.t. Rebic (M)

Espulsi:

Arbitro: Daniele Doveri

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