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  • Milan: Taison è un'idea, ma non vale 30 milioni

    Milan: Taison è un'idea, ma non vale 30 milioni

    • Federico Zanon
    Trenta milioni. E' quello che vale Taison, è quello che lo Shakhtar Donetsk ha chiesto al Milan poco più di un mese fa. Per capire cosa è successo bisogna riavvolgere il nastro, a metà agosto, quando il brasiliano cresciuto nell'Internacional è balzato in cima alla lista dei desideri per il ruolo di attaccante esterno. Un interesse trasformato in poco tempo in una proposta, abbondantemente sotto il costo della clausola, fatta recapitare al patron Rinat Achmetov da un intermediario. La risposta, "pagare moneta vedere cammello", ha però lasciato spiazzato il triunvirato Boban-Maldini-Massara, che si aspettava un altro tipo di apertura per un giocatore 31enne (32 a gennaio), in scadenza nel 2021. Taison poteva sì partire, ma solo versando nelle casse del club della Donbass i 30 milioni necessari per liberarlo. Francamente troppi.

    NON LI VALE - Una scelta che ha obbligato il Milan a virare su Rebic, decisamente più economico (grazie all'inserimento nell'affare di André Silva), che ha fatto andare su tutte le furie Taison, che su Instagram ha attaccato lo Shakhtar: "​Un'altra volta il sogno è stato cancellato". Ieri sera, quando è entrato al Meazza per la sfida di Champions League con l'Atalanta, non può non aver pensato al Milan, al fatto che quello che sarebbe potuto essere il suo stadio. L'emozione deve aver giocato la sua parte perché il brasiliano non è stato particolarmente brillante. Qualche accelerazione, qualche buona giocata ma anche tanta confusione. Ha dimostrato, insomma, di essere un buon giocatore, soprattutto nello stretto, ma non di meritare la valutazione di 30 milioni. Maldini e Boban avevano ragione.

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