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  • Milan tra Inzaghi e Giampaolo: pro e contro dei due favoriti per la panchina
Milan tra Inzaghi e Giampaolo: pro e contro dei due favoriti per la panchina

Milan tra Inzaghi e Giampaolo: pro e contro dei due favoriti per la panchina

  • Alessandro Di Gioia
Il Milan vive ore di grande incertezza, in merito al futuro della propria panchina: in questo momento la società presieduta dalla società statunitense di gestione degli investimenti Elliott sta cercando di costruire assieme all'amministratore delegato Ivan Gazidis il futuro di un club che in poche ore ha perso il direttore sportivo e l'allenatore, Leonardo e Gattuso, tanto poco amici durante la stagione quanto paradossalmente uniti dallo stesso destino nello stesso momento, l'addio al club di cui sono stati bandiere. Differente invece quel che sta accadendo a Paolo Maldini, designato da Elliott proprio come possibile nuovo direttore dell'area tecnica: la risposta dell'ex numero 3 del Milan è attesa entro il weekend, e l'idea di un ruolo maggiormente operativo lo affascina, anche se vuole chiarimenti in merito alla propria squadra di lavoro.

INZAGHI VS GIAMPAOLO - Fino a quando dunque Maldini non scioglierà le riserve sul proprio futuro, non verrà ufficializzato il nome dell'allenatore, che dovrà essere comunque un profilo che soddisfa tutte le parti in causa: le audizioni svolte fino a questo momento vedono in testa due candidati, Simone Inzaghi, attuale allenatore della Lazio, e Marco Giampaolo, attuale allenatore della Sampdoria, che sono però entrambi in contenzioso con le rispettive società e hanno già resa manifesta la propria idea di partire per provare nuove avventure, qualora ce ne sia l'opportunità. Calciomercato.com ha dunque provato a evidenziare pro e contro di questi due tecnici, partendo sempre dal presupposto che l'idea del nuovo Milan sarà quella di avere una rosa di giovani da poter lanciare e potenziare ulteriormente, per raggiungere importanti risultati o per poterli cedere. 

COMUNI NELL'AZIENDALISMO E SUL MERCATO, DIVERSI NELLA TATTICA - Entrambi sono giovani e abituati a lavorare con i giovani, hanno un grande rispetto per l'aspetto societario e possono essere identificati come "aziendalisti" e non troppo bizzosi: entrambi non avrebbero e non avranno pretese clamorose dal punto di vista del mercato, mentre tatticamente si differenziano: Simone Inzaghi predilige un modulo con tre difensori e cinque centrocampisti, mentre Giampaolo opta per un classico 4-3-1-2, con il trequartista dietro alle due punte, ruolo che al momento nel Milan potrebbe essere ricoperto sia da Lucas Paquetà che da Hakan Calhanoglu. 

I PRO E I CONTRO DI INZAGHI - L'attuale allenatore della Lazio è maggiormente abituato alle pressioni, avendo già lottato per la qualificazione alla Champions, avendo già allenato in Europa ed essendo abituato a rapportarsi con un presidente certamente non semplice caratterialmente parlando, come Claudio Lotito: grazie al fratello Pippo, ex giocatore ed allenatore del Milan, conosce già l'ambiente rossonero. E' giovane, dato che ha appena compiuto 43 anni, non ha intenzione di rinnovare il proprio contratto con la Lazio che scade tra un anno: ha rinviato le vacanze negli USA per definire il proprio futuro, dato che l'incontro con Lotito sarà probabilmente domani. Infine è abituato e sa lavorare con i giovani, è molto stimato da Paolo Maldini e ha fatto bene con la Lazio, vincendo anche una Coppa Italia.

I PRO E I CONTRO DI GIAMPAOLO - L'attuale allenatore della Samp invece è sicuramente più timido e sfuggente di carattere,  ma più "sarriano": tattico e maestro di calcio, è un seguace del bel gioco e della poesia in mezzo al rettangolo verde. Il modulo da lui utilizzato, il 4-3-1-2. è stato quello che ha fatto le fortune del Milan di Silvio Berlusconi e sicuramente quello più apprezzato dalle parti di Milanello. Inoltre, ha una grande capacità di scoprire e lanciare giovani talenti: Schick, Skriniar, Praet, Andersen e molti altri, scovati da ragazzi e portati alla ribalta dei maggiori palcoscenici. Inoltre, poiché sarebbe alla prima esperienza in una "big", sicuramente sarebbe dotato di una fame e una voglia di far bene non indifferenti. 

@AleDigio89

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