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  • Milan, tutti i numeri (e i nomi) della vergogna Sosa: qualcuno fermi Galliani

    Milan, tutti i numeri (e i nomi) della vergogna Sosa: qualcuno fermi Galliani

    • Stefano Agresti
    Quando il Napoli acquistò José Ernesto Sosa detto El Principito dal Bayern Monaco, nel 2010, lo pagò un milione e mezzo di euro: aveva venticinque anni. Dodici mesi più tardi il ragazzo, impalpabile in maglia azzurra, venne ceduto al Metalist per due milioni e spiccioli. Dopo qualche anno in Ucraina e uno sfortunato prestito all’Atletico Madrid, nel 2015 passò al Besiktas. Il costo? Ancora due milioni. Ieri il Milan ne ha annunciato l’acquisto con una valutazione sorprendentemente elevata, addirittura moltiplicata per quattro: 7 milioni e mezzo. Sosa ha compiuto trentuno anni da due mesi.

    Sono gli scandalosi numeri del trasferimento di Sosa al Milan, che ha fatto giustamente inferocire i tifosi rossoneri: un’operazione senza senso sul piano economico e tecnico. Galliani, a chi gli chiede lumi, risponde che si può permettere di spendere quei soldi e che a Montella il calciatore piace e va bene. Anche se così fosse - ma attendiamo conferma dallo stesso allenatore - un affare del genere non può piacere né andare bene ai proprietari del Milan. Cioè a Berlusconi e a Fininvest, per ora, e alla nuova cordata cinese, in prospettiva.

    A quanto ci risulta, i cinesi non hanno avallato l’acquisto di Sosa: semplicemente non si sono potuti opporre, né potranno farlo fino al closing fissato per novembre a meno di operazioni devastanti sul piano economico-finanziario (e questa, benché rappresenti uno sperpero di denaro, non manda certo il Milan al fallimento). Sorprende, semmai, che non siano intervenuti Berlusconi e Fininvest: evidentemente hanno mollato la presa e abbassato la guardia. Davvero triste che un’epoca ricca di trionfi, una delle più entusiasmanti nella storia del calcio mondiale, debba finire così.

    Perché non sono solo i numeri a inquietare: in questa estate rossonera turbano anche i nomi. Uno in particolare: quello di Pablo Cosentino, procuratore di origine argentina, ex vicepresidente del Catania, coinvolto in una brutta vicenda di calcioscommesse. Qualche giorno fa Carlo Laudisa, sulla Gazzetta dello Sport, ha evidenziato in modo critico i rapporti troppo stretti tra Galliani e Cosentino, un rilievo scomodo, che non a caso è stato subito smentito da entrambi i protagonisti della vicenda, assai indispettiti (ricevendo adeguata risposta dallo stesso Laudisa, il quale ha documentato tutto quanto).

    Ebbene, adesso possiamo aggiungere qualche altro tassello alla liaison Galliani-Cosentino. Dopo essere intervenuto nell’affare Sosa - ma anche nell’operazione Gustavo Gomez e nella trattativa per Bentancur - il manager sudamericano, assieme al fratello Fernando e all’avvocato Piraino, si è mosso per provare a portare Diawara al Milan (prima del rilancio forse decisivo del Napoli). L’offerta del club rossonero è di ieri e il regista dell’operazione è proprio Pablo Cosentino, che in Italia ha legami stretti anche con Alessandro Moggi.

    L’unico aspetto positivo, per il Milan, è che Diawara non ha trentuno anni. Almeno questo.

    @steagresti
     

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