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  • Milanmania: Atalanta fondamentale per il futuro tecnico ed economico, ma basta pensare agli altri...

    Milanmania: Atalanta fondamentale per il futuro tecnico ed economico, ma basta pensare agli altri...

    • Carlo Pellegatti
    Avrebbe dovuto o potuto essere la passerella tra due squadre grandi protagoniste della stagione in Italia e in Europa. In palio solo il prestigioso traguardo del secondo posto. Invece per il Milan, questa sfida con l’Atalanta, è la partita più importante, più delicata di questa sua fase storica.

    Aggiungerei anche un match fondamentale per il futuro sportivo tecnico, economico e finanziario del calcio in Italia. Oggi la conquista della Champions League, infatti, non garantisce solo la partecipazione alla Coppa più affascinante del mondo, ma ha risvolti pesanti e decisivi per le successive strategie e le prospettive  di ogni singolo Club. Il pareggio di San Siro, contro un Cagliari  già salvo, obbliga ora il Milan probabilmente a un solo risultato possibile, la vittoria, per entrare nel salotto buono d’Europa.

    Con la Juventus e il Napoli chiare favorite nelle sfide di Bologna e del “Maradona”, avversario il Verona, un pareggio non potrebbe essere sufficiente ai ragazzi di Pioli. Intanto ancora un accenno al risultato deludente contro il Cagliari. Qualcuno ha parlato di un Milan con il braccino. Io non sono d’accordo, perché , nelle sfide meno importanti sul piano delle motivazioni con Udinese e Sampdoria, i tifosi rossoneri hanno assistito a partite molto simili a livello di prestazione. Scarsa pericolosità offensiva, debole intensità nella costruzione della manovra e insufficiente determinazione .

    Insomma è una squadra, questa di Pioli, che soffre di moltitudine, senza un leader, quando manca Ibrahimovic, che possa aiutarla a incidere nelle giornate di pallida vena. Da “Casa Milan” arrivano messaggi rassicuranti circa il futuro del progetto, anche senza partecipazione in Champions League, si dice, non prevista in budget già quest’anno. Mah, sarà anche così, ma vincere a Bergamo probabilmente inciderebbe sulle decisioni di Donnarumma e Calhanoglu, sulla qualità degli investimenti, sul lavoro dei dirigenti certo più facile nell’approccio ai nuovi rinforzi, se dentro o fuori dalla Champions.

    Senza parlare della atroce delusione, quasi una beffa, per un gruppo che è stato nei primi quattro per 37 giornate, condotte da primo per 21 partite, 11 da secondo, quattro da terzo e una sola da quarto. Insomma, visto il cammino da settembre a oggi, il Milan meriterebbe, senza discussioni di tornare nella grande Europa.

    Quello che conta è però il palo d’arrivo, il palo della verità. Opinionisti e critici si dividono sulle reali motivazioni dell’Atalanta, sul suo morale dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia. La partita contro il Cagliari deve essere di monito. I giocatori del Milan devono guardare innanzitutto dentro sé stessi , aiutati dalle convinzioni regalate dalla  splendida stagione che si sta per chiudere. Dimenticare dunque ogni “wishful thinking”, cioè non devono credere quello che si desidera, ma desiderare fortemente di finire da protagonisti. Lo merita il lavoro di Pioli, lo spirito del gruppo, le scelte dei dirigenti, la passione del popolo rossonero!  

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