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  • Milanmania: così si gioca in Europa e si vincono le Champions. Merito a Pioli, il migliore a Manchester

    Milanmania: così si gioca in Europa e si vincono le Champions. Merito a Pioli, il migliore a Manchester

    • Carlo Pellegatti
    Coraggioso, autorevole, sontuoso. Così si gioca in Europa. Così il Milan interpreta le partite in Coppa. Da sempre. Non si vincono sette Coppe dei Campioni, non si entra nella leggenda del calcio mondiale se non si possiedono la mentalità, la personalità, la filosofia che i rossoneri hanno mostrato nel corso della loro storia, come nell’ultimo  match all’Old Trafford. Vissuto con emozione e orgoglio dalla gente milanista. Stefano Pioli, il migliore in campo, è entrato subito nel mondo Milan, ha capito subito quali spettacoli i tifosi siano abituati a ammirare  dai tempi del Gre-No-Li, poi con Schiaffino, Rivera, poi ancora con i Campioni della Presidenza Berlusconi. 

    L’orchestra rossonera suona grande musica anche senza i suoi solisti più celebri, perché il tecnico ha dato una identità precisa alla sua squadra, migliorando anche giocatori, che avevano suscitato perplessità all’inizio della loro avventura rossonera. Dalot, dopo un buon inizio, non aveva offerto grandi prove della sua qualità, ma a Verona e all’Old Trafford è stato continuo e positivo. Le doti tecniche di Diaz erano note, ma lo spagnolo lotta, mastica filo spinato, sa sacrificarsi dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Krunic finalmente ha raggiunto gli eccellenti livelli che regala anche nella sua Nazionale. Kalulu, l’anno scorso nel Lyon B, non mostra mai un minimo segno di paura o di incertezza. Alternative valide e affidabili ai titolari oggi assenti. 

    Era importante conquistare un risultato positivo in Inghilterra, come domenica a San Siro, avversario il Napoli, in attesa che arrivino “i nostri”. Parliamo di  Ibrahimovic, Calhanoglu, Theo Hernandez, Bennacer, Rebic e Mandzukic, per la mancanza dei quali nessuno ,in casa Milan, si è mai lamentato o alzato inutili pianti. La partita di Manchester poi era fondamentale per capire quanto fosse distante il Milan dai Top club europei, dopo anni travagliati e difficili. La risposta è stata certo confortante.

    Con qualche ritocco, la prossima stagione potrebbe vedere una squadra ancor più competitiva, sempre con Pioli, una garanzia ormai di bel gioco e soprattutto abile e bravo a valorizzare il capitale umano a disposizione. Uno su tutti quel Frank Kessiè, che, come sosteniamo da ormai molti mesi, nonostante le solite ironie, ormai è centrocampista di alta statura internazionale. Senza dimenticare Davide Calabria, che pur convivendo da tempo con un fastidio al pube, ormai si può considerare un difensore di alta classe.  Bravo a credere anche a Tomori, ormai un idolo per gli appassionati milanisti. Verona e Manchester erano prove  decisive per valutare anche la condizione fisica dei giocatori che hanno risposto in maniera confortante anche in questo senso. Presto per scrivere poesie o elegie, degne di Calliope, ma continua a essere una stagione da sogno, soprattutto dopo il pareggio di Manchester, nel leggendario Old Trafford,  proprio il Teatro dei Sogni! 

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