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  • Milanmania: Giampaolo e Spalletti, uno choc continuo. Tempistiche sbagliate, che frustrazione!

    Milanmania: Giampaolo e Spalletti, uno choc continuo. Tempistiche sbagliate, che frustrazione!

    • Carlo Pellegatti
    Altra settimana choc per i tifosi rossoneri. Fuori Marco Giampaolo, dentro Stefano Pioli. Ho paragonato il Milan a un frustrante gioco dell’oca. Il dado, da ormai sei stagioni, finisce sempre nella casella 'ritornare al punto di partenza'. Sono finiti dentro Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihailovic, Brocchi, Montella, Gattuso e infine Giampaolo. Non nego che l’arrivo dell’allenatore abruzzese, chiamato 'Maestro' da suoi illustri colleghi, avesse suscitato in me aspettative gratificanti, perché ero convinto di veder proposto un gioco spumeggiante, spettacolare, ricco di occasioni da rete, foriero di soddisfazioni e punti. L'avevo definito il 'Top ..Mister' del gruppo rossonero. Le mie speranze sono presto naufragate, alla luce di risultati, gioco e scelte. Mi ero completamente sbagliato, perché non avrei immaginato che Giampaolo si sentisse subito schiacciato dalla forte pressione e dalle pesanti aspettative riposte sul suo tentativo. Mi dispiace sul piano umano perché persona degna, sempre disponibile, che purtroppo rischia di soffrire a lungo per il fardello di un'esperienza negativa.  

    Torniamo al gioco dell’oca rossonero. Il ritorno alla casella di partenza continua a rappresentare una situazione totalmente frustrante per ambiente e squadra, che tenta invano di costruire qualcosa di importante, con differenti tecnici dalle differenti filosofie. Sempre senza successo! Ora tocca a Stefano Pioli, accolto con un entusiasmo ai minimi storici. Forse per l’effetto alone dell’ex tecnico viola, ritenuto certo non dei più luminosi. Forse perché una parte dell’opinione pubblica milanista si aspettasse un più titolato Luciano Spalletti, anche se senza ribaltarsi dalla gioia. Sotto accusa anche la dirigenza, rea della scelta di Pioli e di ultime strategie, che vengono ritenute poco felici. E’ indubbio che, per quanto riguarda il tentativo di assumere Spalletti, tentativo confermato dal Presidente Scaroni, forse i dirigenti milanisti abbiano mal calcolato le tempistiche. Tutti erano consci che la trasferta di Genova avrebbe potuto rappresentare la fine della avventura di Giampaolo. Sarebbe stato forse conveniente già sondare il tecnico di Certaldo per capire presto i margini di successo del tentativo, evitando di pubblicizzare il suo nome, con il risultato che Pioli risultasse una seconda scelta. Un punto di partenza non felice per qualsiasi allenatore. 

    Questo però è il passato. Oggi l’allenatore del Milan è Stefano Pioli, il tecnico che deve guidare la squadra verso migliori posizioni in classifica, nemmeno lontanissime. Io tifo per Stefano Pioli, perché ogni suo successo significherebbe vittoria e tre punti. Mi auguro che i suoi detrattori, tanti, verranno smentiti dai fatti, perché se avessero ragione, avrebbero  purtroppo ben poco da gioire, nel caso fossero tifosi del Milan. Non è comunque che nemmeno io viva in un altro mondo e abbia passato momenti sereni, vedendo il Club sbattuto in prima pagina, dopo sole sette giornate, sulla questione-panchina. Non vedo l’ora di superare la malefica e frustrante casella del gioco, per ripartire verso una finalmente ritrovata normalità. La normalità delle vittorie, della lotta per il vertice, del ritorno in Europa. L’eccezione sta diventando purtroppo la regola!




     

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