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  • Milanmania: Mihajlovic verso l'addio

    Milanmania: Mihajlovic verso l'addio

    La pazienza è finita da un sacco, il tempo di indignarsi non si esaurisce mai. Un'altra prestazione non all'altezza, un altro risultato che contribuisce sempre di più ad alimentare la convizione che la stagione giunta al giro di boa rappresenterà l'ennesima stazione di una Via Crucis che per i tifosi del Milan non conosce fine. Ma quello che infastidisce ancora di più e che, se possibile, genera maggiore rabbia e frustrazione è sentire il solito refrain e assistere al consuto balletto di dichiarazioni e comportamenti che stanno mettendo ai margini del "progetto" anche Mihajlovic, dopo Inzaghi, Seedorf e Allegri.

    COLPA SOLO DELL'ALLENATORE? - La nostra previsione, con largo anticipo sulla tabella di marcia, è che l'esperienza del tecnico serbo sulla panchina rossonera non sia destinata a durare molto, al massimo fino al termine del campionato, volendo essere ottimisti. Troppi i segnali già visti di una società incapace ormai da anni di costruire una rosa all'altezza del blasone ma poi prontissima a scaricare ogni genere di responsabilità sull'allenatore di turno. Se poi questo trova il coraggio di ribellarsi alla mentalità del pensiero unico (quello del Presidente) che da sempre vige al Milan, il processo di emarginazione subisce un'accelerazione improvvisa. Favorita dalla compiacenza di certa critica, che si guarda bene dall'estendere le sue analisi sulla crisi dei rossoneri all'operato della dirigenza e che cede banalmente di fronte all'assioma "si è speso tanto, quindi si è speso bene", la situazione per Mihajlovic potrebbe precipitare se nell'ultimo turno prenatalizio contro il Frosinone dovesse arrivare un altro risultato negativo.

    GIOCATORI SENZA SCUSE - Se la nostra categoria è colpevole nel non evidenziare interamente le responsabilità dell'ennesimo fallimento del Milan, non possiamo accettare allo stesso tempo di essere additati dallo stesso Mihajlovic e da Bertolacci (che ha preso la parola in tv nel postpartita col Verona) come i creatori del clima negativo che aleggia intorno alla squadra. Anche i giocatori, protagonisti dell'ennesima deludente prova sul piano tecnico, smettessero di cercare inutili giustificazioni e si assumessero qualche colpa in più, magari provando a dare qualcosa in più sotto il profilo dell'impegno. Quello che si è visto in sette giorni, tra Carpi e Verona, non ha niente a che vedere col Milan.

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