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  • Milanmania: squadra sull'orlo di una crisi di nervi, colpa del gol di Vecino! Ritiro punitivo, ecco tutta la verità

    Milanmania: squadra sull'orlo di una crisi di nervi, colpa del gol di Vecino! Ritiro punitivo, ecco tutta la verità

    • Carlo Pellegatti
    Alle 20.33 del 17 marzo, le lancette della fiducia, delle motivazioni, della compattezza, della autostima si sono  implacabilmente fermate. Il gol di Vecino, dopo 3 minuti di un derby che doveva consacrare un terzo posto conquistato grazie anche al filotto di cinque partite vinte, ha spaventato il gruppo, annichilito giocatori e allenatore, annullato tutte le certezze faticosamente conquistate. Incredibile, il Milan si è fermato lì!

    Gattuso si è sempre preso le responsabilità di questa rovinosa frenata, anche se le prestazioni dei giocatori, molti di questi al di sotto di un accettabile livello di gioco, portavano a pensare a forti limiti di qualità tecnica, ma soprattutto a una grave carenza di personalità. Mercoledì tutte le contraddizioni sono esplose, con la decisione di un pesantissimo ritiro punitivo, causato non solo dal ritardo di Bakayoko, ma da un allenamento insufficiente sul piano della qualità e delle motivazioni. Insomma a Milanello siamo sull’orlo di una folle crisi di nervi, con i tifosi sbigottiti e sconcertati davanti a fatti così gravi, raramente accaduti a Milanello. Insomma, come negli anni scorsi, il rischio di non qualificarsi in Champions League diventa palpabile, anche se non  ancora ineluttabile, ma la frattura oggi tra giocatori e tecnico esplode in maniera fragorosa, mentre la Società deve compiere ancora le sue mosse.

    Sembrava che il discorso alla squadra da parte dell’ad Ivan  Gazidis fosse la mossa giusta per responsabilizzare la squadra, ma, nemmeno ventiquattro ore dopo, anche questo tentativo da parte dei vertici è cozzato contro un atteggiamento ingiustificabile da parte dei protagonisti in campo. Altrimenti non sarebbe comprensibile il pugno di ferro di Gattuso, che ha sempre difeso i suoi Ragazzi. 

    Che cosa riserverà questo finale di stagione non è facile ipotizzarlo, a partire dal match contro il Bologna. Non riusciamo infatti  a immaginare quale sarà la reazione dei giocatori. Orgogliosa e fiera per dimostrare che le responsabilità degli ultimi risultati negativi non sia da addebitare totalmente a loro oppure una partita blanda e smarrita come risposta al tecnico. Questa ultima ipotesi però non la voglio nemmeno prendere in considerazione, anche se non nuova nel mondo del calcio. In questo momento, la presenza della Società diventa fondamentale, come sarà decisiva nelle prossime settimane per una nuova rifondazione che deve partire da un tecnico di primissimo livello, un Top Mister, il vero, primo, grande acquisto del Fondo Elliott.   

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