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  • Milanmania: Yonghong Li deve rispondere alle domande di Pallotta

    Milanmania: Yonghong Li deve rispondere alle domande di Pallotta

    • Cristiano Ruiu
    Ci voleva un americano per tornare a parlare di argomenti che ormai nel mondo del calcio sono quasi diventati tabù. Negli ultimi giorni Pallotta è stato sbeffeggiato e sommerso di critiche per aver semplicemente osato fare quelle domande che chiunque, dai tifosi al bar ai principali addetti ai lavori, si pongono, ovvero: ma come può il Milan permettersi una campagna acquisti così dispendiosa? Come potrà rientrare di quelle spese nei prossimi anni? Non credo siano queste accuse o addirittura minacce come le ha definite Fassone, bensì semplici interrogativi a cui nessuno finora ha risposto. Pallotta può aver sbagliato certamente nei modi, ma i suoi dubbi sono legittimi e comprensibili, ma soprattutto ancora tali dopo l'immediata risposta di Fassone. Doverosa e ben articolata, ma fumosa come tutta questa vicenda sin dall'inizio.

    Fassone ha spiegato che in Italia non siamo abituati ad attacchi così diretti tra club, verissimo, ma siamo anche abituati che a un presidente risponde un pari grado, quindi perché non ha risposto e spiegato "la verità" Yonghong Li? Ci dicono da mesi che tutto il progetto "cinese" si fonda sugli introiti provenienti dalla Cina nei prossimi 4-5 anni. Da 0 a oltre 200 milioni di sponsorizzazioni asiatiche nel giro di 4 anni. Quasi il doppio di quanto incassi attualmente il Real Madrid, si quel Real Madrid, quello di Cr7, Bale e 12 Champions di cui 2 negli ultimi 3 anni. Beh questo meriterà una risposta un po' più articolata del semplice "abbiamo milioni di tifosi in Cina"?

    Da questi dati si evince che paradossalmente l'entrata in Champions conta parecchio, ma non è nemmeno fondamentale, perché da sola non basta certo per sostenere il mercato fatto finora (e non è finito). A proposito di acquisti, per ora accontentiamoci di aver praticamente superato il turno con il Craiova grazie si al gol, seppur fortunoso, di Rodriguez, ma soprattutto del più grande acquisto fatto in estate, Gigio Donnarumma. Mi sarebbe piaciuto giovedì sera vedere le facce di tutti quelli che non più tardi di un mese fa lo insultavano o stendevano striscioni fuori Casa Milan. La verità è che Gigio ha tolto le castagne dal fuoco a chi l'aveva messo alla porta pur di strappare qualche facile applauso dai tifosi. Senza quella sua parata sullo 0-0, il Milan avrebbe probabilmente passato comunque il turno, ma oggi nessuno potrebbe evitare di parlare ad esempio di André Silva. Un giocatore pagato 40 mln e che è già stato panchinato da un ragazzino di 19 anni della primavera. La stampa vicina a Fassone e Mirabelli ce lo definisce oggi come "un favore" fatto a Jorge Mendes. Una definizione che per lo stesso Silva è forse ancora peggio che doversi sedere in panchina per far spazio a Cutrone.

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