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  • Milito: 'Scudetto, è l'anno di Conte. Coppa Italia fondamentale: senza quella, niente Triplete. Il mio futuro all'Inter...'

    Milito: 'Scudetto, è l'anno di Conte. Coppa Italia fondamentale: senza quella, niente Triplete. Il mio futuro all'Inter...'

    A tutto Diego Milito. In vista del derby d'Italia di Coppa Italia, il Principe inquadra la sfida a La Gazzetta dello Sport: "Campionato? L’Inter farà bene a dimenticare quella vittoria. Meritatissima, certo, arrivata dopo una prestazione completa. Ma la Juve è una grande squadra. E le grandi squadre imparano sempre dopo una sconfitta. Questa poi è una competizione diversa: lo scontro è su 180 minuti, in campo si ragionerà anche su questo".

    SULLE COPPE - "Tolgono energie al campionato? Bah... Non sono mai stato d’accordo. Questa è una semifinale. E siamo di fronte a un trofeo che nessuno può snobbare. Tantomeno club come Inter e Juve, che hanno l’obbligo di provare a vincere tutto. E poi, le racconto questo: nel 2010 la Coppa Italia fu il primo trofeo vinto del Triplete, in ordine temporale. Ci diede la spinta e la fiducia per vincere campionato e Champions. Onestamente, non sono sicuro che se avessimo perso quella finale contro la Roma, avremmo avuto poi la stessa forza di vincere le altre due competizioni".

    SULLO SCUDETTO - "Penso possa essere davvero l’anno dell’Inter. Ha tutto per esserlo: c’è una buona rosa, una buona difesa, due grandi attaccanti come Lukaku e Lautaro e un giocatore come Sanchez in grado di aggiungere qualità".

    SUL CASO IBRA-LUKAKU - "La carriera parla per loro, non è un episodio che può rovinare tutto. Quelle cose possono accadere, in campo. Anche io venivo provocato, ma la reazione non si può mica prevedere: dipende da quel che ti passa per la mente in quel momento. Sì, forse hanno un po’ esagerato, tirandola troppo per le lunghe".

    SU ERIKSEN - "A ma piace proprio Eriksen come calciatore, in assoluto. Ha tanta qualità che può far comodo all’Inter, a prescindere dalla posizione".

    SU SUNING - "Sorpreso dalle difficoltà? No, perché il calcio post Covid è in crisi dappertutto, le difficoltà sono mondiali e il nostro mondo deve trovare il modo di adattarsi a nuove esigenze»".

    SUL FUTURO ALL'INTER - "Ora mi godo le vacanze e la famiglia. E poi... Mai dire mai".

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