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  • Milito spegne il fuorigioco:| Ma non le polemiche

    Milito spegne il fuorigioco:| Ma non le polemiche

     

    Il vantaggio di Vidal in fuorigioco. Marotta: «Inter spensierata». Stramaccioni: «Ci rispetti».
     
    La settimana della distensione si sgretola dopo 18 secondi. Juve-Inter non sarà mai una partita normale. Certo il fuorigioco che la marchia non aiuta, ma il problema è che ormai qualsiasi difetto diventa complotto e si porta dietro il passato. A valanga.
     
    Prima del gol c’è la coreografia. Agnelli e Moratti si sono telefonati, solo che il tifo resta sintonizzato sul numero degli scudetti: «La banda degli onesti. Inter-cettati», ancora pochi insulti però e il disgelo regge. Quando l’Inter entra in campo partono i fischi e durano meno del solito, qualche coro per Cassano che giusto un paio di settimane fa ha definito i giocatori bianconeri «soldatini» poi il pubblico si dedica ad altro. Forse sono in tanti a non poterne più della faida continua. Prima. Basta ritarare il volume sull’uscita di Cassano a metà del secondo tempo per accorgersi che qualcosa è cambiato o meglio è tornato come sempre e pure con una lite fresca fresca da aggiungere al catalogo. Nel pre partita Marotta dice: «Ci aspettavamo le tre punte e la spensieratezza tattica dell’Inter», Stramaccioni la prende male e alla fine si sfoga: «Magari il dottor Marotta la pensa diversamente ora». E via così, Marotta: «Era un complimento», Stramaccioni: «Era pura ironia, serve rispetto». Senza fine.
     
    In campo c’è Tagliavento, lo stesso che si è visto sventolare le manette da Mourinho e un ricordo tira l’altro, a ritroso. Quando il tabellone scrive l’1-0 ognuno ha già ripreso il proprio ruolo. In tribuna la gente si agita, in campo si avverte la tensione moltiplicata. Lichtsteiner ha i nervi tesi e, al secondo fallo dopo l’ammonizione, Stramaccioni sillaba «Ridicolo». Ed è chiaro che voglia farsi vedere. Del resto nell’intervallo si fanno vedere tutti gli interisti che cercano un confronto con l’arbitro. Lui tira dritto e Cassano gli urla: «Taglia, si sta parlando e tu fai il fenomeno e te ne vai. Si chiede con educazione e fai finta di nulla». 
     
    Non c’è pace, la doppietta di Milito (che segna per la prima volta in nerazzurro contro la Juve) disinnesca un’altra settimana di discussioni sulla tecnologia in campo e il livello degli arbitri e il tasso di dietrologia, ma non riporta la gara sul pianeta normalità, è lo stesso Principe a confermarlo: «Ci hanno detto che il gol era da annullare ed eravamo arrabbiati. Anche per la mancata espulsione di Lichtsteiner». Trionfante ma non sereno. Pure Moratti si toglie il fastidio: «Al fuorigioco ho pensato, alla solita storia, sono stati bravi i giocatori a reagire a un’ingiustizia di quel tipo». 
     
    L’arbitro concede il rigore e lo stadio trattiene il fiato, il boato arriva in differita perché la prima reazione è uno sguardo al telefono per sapere da casa se si tratta di un altro pezzo di veleno o meno. Milito spegne le polemiche, Palacio chiude il fascicolo dei sospetti e la striscia positiva della Juve. Si torna a parlare di calcio e statistiche, almeno fino al prossimo Inter-Juve che riaprirà la contesa. Dovrebbero usare come jingle la voce impostata di Brad Pitt: «Inevitable». Non sarà mai una gara normale. 

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