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  • Signor Faletti: grazie di essere tornato!

    Signor Faletti: grazie di essere tornato!

    • Marco Bernardini
    Guadagnarsi, per meriti acquisiti, l’eternità non è poi così complicato. La formula che garantisce l’immortalità è alla portata di tutti e non costa nulla. Certamente occorrono requisiti precisi che, però, non dovrebbe essere difficile coltivare giorno dopo giorno come una pianta officinale. Uno di essi, fondamentale, va sotto la definizione di essere (stati) persone perbene. I famosi galantuomini. Aver amato, non  importa come o chi. Aver rispettato, possibilmente tutti e le regole del vivere insieme. Aver partecipato all’ambaradan della vita senza lasciarsela scorrere addosso come la pioggia. Ecco, a questo punto il gioco è fatto. Perché se anche a una sola persona, dopo la nostra partenza, piacerà ricordare avremo guadagnato l’immortalità grazie al passaparola che da quel punto in avanti verrà realizzato nel nostro nome, di generazione in generazione. E, probabilmente, è questo che si deve intendere per vita eterna oltre a tutte le fedi o le mistificazioni religiose.

    Naturalmente esistono persone che possono vantare dei privilegi in questa operazione mirata all’immortalità. Si tratta principalmente degli scrittori, dei poeti, degli artisti in genere e anche dei cantautori. La memoria, rispetto al loro “essere stati” ed “esserci per sempre”, può contare sul supporto fisico della vista e dell’udito. Un libro nello scaffale da leggere. Un disco da poggiare sul grammofono. Un quadro appeso alla parete da poter ammirare. Eccoli di nuovo. Eccoli per sempre a cavalcare la relatività del tempo e a scavalcare le barriere dello spazio.

    Tra pochi giorni, il 25 sera nel teatro di Alfieri di Asti, farà il suo ritorno un caro amico andato via troppo presto e al culmine della sua perfomance esistenziale. Uno scrittore. Un poeta. Un cantautore. Un appassionato calciatore per hobby. Un tifoso eccellente della Juventus. Giorgio Faletti verrà celebrato nel giorno del suo compleanno e a due stagioni dalla sua scomparsa da tutti coloro che lo  hanno amato come persona e da quelli che lo hanno apprezzato come uomo di grande spessore culturale. A fare gli onori di casa, in testa a tutti, ci saranno la moglie Roberta e Massimo Cotto colui che per Giorgio, in vita, fu come un fratello. Grazie a loro il Premio Faletti è giunto alla seconda edizione che, questa volta, vedrà salire sul palco come vincitore Antonio Maggio giovane autore che vinse “Sanremo 2013” per la categoria esordienti e del quale dieci giorni fa è uscito il singolo “Amore pop”. Altri e altrettanto eccellenti saranno gli ospiti di una kermesse teatrale che si prevede di grande successo e di assoluto appeal empatico. Enzo Iachetti, il leader degli Stadio Gaetano Curreri, i piloti Giovinazzo e Capello, il regista Fausto Brizzi e l’autore di “Mi chiamo jeg robot” Gabriele Mainetti, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e compatibilmente con gli impegni calcistici in essere alcuni rappresentati della Juventus.

    Ma sarà soprattutto l’occasione per risentire la voce e anche per “rivedere” Giorgio Faletti (foto ilpost.it). Ascoltarlo mentre interpreterà uno o due dei sette brani inediti che saranno poi in vendita in un prezioso cofanetto-libro dal titolo “Anche dopo che tutto si è spento”. Scorgerlo, ammiccante da dietro le quinte, etereo  ma egualmente ben percepibile da chi riesce a “sentire”. Infine salutarlo, abbracciando un bel vento, sussurrandogli ”Michia, signor Faletti, grazie di essere tornato”.

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