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  • Milan: cosa è cambiato da gennaio?

    Milan: cosa è cambiato da gennaio?

    • Marco Guidi

    C'era una volta un Milan determinato ad affiancare Carlos Tevez a Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva. C'era una volta un Adriano Galliani che non si poneva il problema di prendere un giocatore da 7 milioni di euro netti d'ingaggio, mantenendo i suoi campioni, in un periodo di crisi economica identico a quello attuale. 

    Detta così, sembra una storia di almeno cinque anni fa. E invece stiamo parlando di gennaio. Praticamente ieri. Il Milan è in piena corsa scudetto, Pato non dà garanzie e nella mente dell'ad nasce l'affare Tevez. Un'operazione condotta brillantemente da Galliani, che arriva sino alla fine, stoppato poi solo dall'ordine del Cavaliere. "Il genero non parte, niente Tevez". Motivazioni personali, umane più che economiche.
     
    Nulla da eccepire, ognuno fa le sue scelte, salvo poi pentirsi. Ciò che resta difficile da capire, è come sia possibile passare dalla volontà di rinforzare la squadra, o comunque arricchirla di una star strapagata, a ridimensionarla completamente nel giro di sei-sette mesi. 
     
    Perché ok, cedere Thiago Silva e Ibrahimovic può essere stato giusto per rimpinguare le casse. Ma condurre un mercato totalmente al risparmio come sta facendo il Milan è un ridimensionamento bello e buono. Si poteva sistemare un po' i conti, investendo solo parte di quanto ricavato. Far partire un progetto giovane, pensare al futuro con qualche buon investimento. Invece nisba, rubinetti otturati, più ancora che chiusi.
     
    Nuova politica degli ingaggi e spese ridotte all'osso per i cartellini dei nuovi acquisti: questi i diktat imposti a Galliani. Anche qui, nulla da obiettare. Resta solo da capire, allora, perché a gennaio si era praticamente preso un certo Tevez. E non in prestito, come sembrava all'inizio, ma a titolo definitivo. Forse non ci si aspettava un buco di bilancio da oltre 60 milioni (cosa peraltro ampiamente annunciata e in linea con quanto successo negli anni precedenti)? Che i dirigenti rossoneri non sapessero farsi i conti in tasca con qualche mese d'anticipo sembra francamente difficile da credere. E allora, che è successo da gennaio in poi? Qualcuno dovrebbe dirlo ai tifosi... 

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