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  • Moderati votano Salvini, l'Italia vuole il 1° governo di Destra dal dopoguerra

    Moderati votano Salvini, l'Italia vuole il 1° governo di Destra dal dopoguerra

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Moderati votano Salvini, quindi Italia qui e oggi vuole il primo governo di Destra dal dopoguerra. Un momento, un momento... Premessa di merito, forma e sostanza: a qualcuno non piace, anzi qualcuno proprio non tollera che un sito che si occupa di calcio parli ogni tanto niente meno che di politica. 

    Due gli argomenti di tale insofferenza e fastidio, il primo più flebile, il secondo più tosto e contundente. Il primo si riassume in un: che ci azzecca? Obiezione comprensibile e non del tutto pretestuosa. Però nessuno che va a una mostra di pittura si lamenta se negli stessi locali incontra qualche statua. Né ci si lamenta se al centro commerciale abbigliamento c'è un bar che vende anche piatti pronti e hot dog. Il web poi non ha problemi di spazio, l'articolo che parla di politica non toglie spazio a niente che riguardi il calcio. Aggiunge per chi vuole. Gli altri liberi di farne a meno. Quindi il che ci azzecca la politica è, da parte di chi lo impugna e grida, una obiezione rispettabile ma decisamente di zucchero filato. 

    A meno che non sfoci e coincida con il secondo argomento contro ogni parola qui (e altrove) scritta che tratti di politica. Ed è il secondo argomento quello più turgido. Eccolo: qui non si parla di politica perché politica è cosa sporca, truccata, sostanzialmente criminale. Ecco, questo argomento contro la politica è squisitamente... politico! 
    Il postulato per cui non si parla di politica perché è roba che inquina è da molto tempo (lo è tuttora) il pilastro culturale e sociale dell'opinione politica anti Parlamenti, anti Stato, anti democrazia delegata. 

    Il meno si parla di politica meglio è costituisce la spina dorsale dell'edificio politico ideologico che i suoi costruttori chiamano oggi con orgoglio democrazia illiberale. Gli Orban, i Putin, i Trump e, più modestamente, le Le Pen e i Salvini. Quindi non la si meni e la si frulli con il noi non vogliamo la politica. Chi non vuole si parli di politica non è un'anima stanca o una mente neutrale. Chi non vuole si parli mai di politica fa politica. Punto. 

    Detto questo, stiamo ai fatti. Li disporremo sul tavolo della conversazione come mattoncini Lego. Ognuno ci farà la costruzione che vuole o che vede realizzabile. 

    1) I moderati, i cittadini elettori moderati votano Salvini. Anzi Salvini e Meloni. I moderati, anche quelli a maggior reddito e sotto maggiore protezione sociale. Vedi il piccolo ma sincero esempio Umbria dove reddito pro capite e qualità della vita sono in zona Champions su scala mondiale. 

    2) Ne consegue che l'Italia 2019/2020 vuole a maggioranza un governo di Destra (Destra con la maiuscola) per la prima volta dal 1946. Destra, non centro-destra. Destra pura e dura. 

    3) Intorno a questa richiesta di governo di Destra c'è un blocco sociale interclassista e trasversale tra i ceti: gli esclusi e i protetti, i comodi e gli angusti, i pericolanti e gli arrivati, i rabbiosi e gli acquattati, i satolli e i paurosi. Fanno tutti blocco, blocco appunto sociale intorno alla Destra. 

    4) Blocco che si forma e aggrega intorno alle tasse. Convinti di pagare troppe tasse, convinti anche se non lo fanno. Convinti che nuove tasse arriveranno perché sanno di non farlo davvero di pagare tutte le tasse. E quindi uniti nella paura-panico-determinazione nel respingere i partiti delle tasse. Cioè tutti, se mai attentano alla Costituzione materiale del paese. 

    5) Costituzione materiale del paese è che tasse si schiva, si esenta e se serve si evade. 

    6) Costituzione materiale del paese è che denaro pubblico deve sempre arrivare e sempre in flusso crescente di anno in anno, altrimenti è "taglio" e "macelleria sociale". 

    7) Blocco sociale che si mobilita e raduna contro l'austerità. Austerità che, per quel che riguarda la spesa pubblica, in Italia non c'è mai stata, mai. Sotto nessun governo. 

    8) Blocco sociale che è popolo: non c'è un solo angolo della vita pubblica che non lamenti mancanza di soldi pubblici. Pigolio, latrato o ringhio che sia, l'abbiamo bisogno di fondi è il buongiorno e pure il buonasera della vita pubblica. 

    9) Blocco che si fa granito intorno al no all'immigrato. Immigrazione, basta la parola. Non interessa se sostenibile o no, se ripartita e divisa tra Stati europei o no, se e quanto utile e/o pericolosa. Per il blocco sociale maggioritario in Italia l'unico immigrato buono è quello che non c'è. 

    10) Fatto numero dieci è che per M5S il governare sia come kriptonite per Super Man. Dimezza i voti, diventa esangue di consensi sia se governa con Salvini sia se governa con il Pd. Il governo è un chiodo che sgonfia la ruota M5S. Se nasci e sei per il "vaffa" a tutti i governi, quando poi il governo sei tu... 

    11) Fatto numero undici è che il Pd ha come massimo orizzonte e ambizione quello di far da badante a M5S. Il Pd ha perso quel che si ama chiamare popolo e da lì vive nel terrore. Quindi niente coraggio e tanto meno rischio della verità. Il Pd è il partito delle riforme miracolose come l'acqua di Lourdes, riforme dove ci guadagnano tutti non cambiando nulla degli interessi in gioco, anzi favorendoli tutti. Intorno a questo ruminare sabbioso oggi e forse anche domani impossibile costruire un blocco sociale alternativo a quello della Destra. 

    12) Ultimo fatto: al blocco sociale maggioritario e dominante frega nulla, men che nulla, di libertà e diritti che non siano i suoi. I suoi e solo i suoi. Come a chi sognava riscatto sociale ed economico per via e voto comunisti nulla importava della dittatura in Urss, così ai moderati che oggi votano Salvini e Meloni nulla importa del fascismo, neanche più critpo, di argomenti, parole, idee, progetti. 

    Come detto, ognuno disponga i mattoncini dei fatti come vuole e ci faccia la costruzione che vede possibile: un tempio della vera fede, una chiesa sconsacrata, una prigione, la porta ad arco per nuove libertà, lo scivolo per il declino, finalmente casa finalmente sovrana, barbari di nuovo già qui, già dentro casa... 
     

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