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  • Moggi: 'Messi e il paragone con Maradona? Non esiste. Vieri? Voleva 5 miliardi, ho fatto bene a venderlo'

    Moggi: 'Messi e il paragone con Maradona? Non esiste. Vieri? Voleva 5 miliardi, ho fatto bene a venderlo'

    Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, parla a Punto Nuovo Sport Show: “È un giorno importante per ricordare una persona che a Napoli è stato bene, uno come Maradona riempiva una città. Era un mio dipendente ai tempi del Napoli ed era una persona ineguagliabile, faceva del bene alle persone povere. Erano due persone in una. Il professionista deve alle qualità del campione, l'uomo è stato qualcosa di importante perché ho visto io quante volte ha aiutato che aveva più bisogno. Mi piace solo ricordarle in questo senso. Lascio da parte anche l'atleta, per chi lo conosceva a fondo deve parlare solo ed esclusivamente di un uomo straordinario. Mi sono arrabbiato con Maradona In occasione della partita contro lo Spartak a Mosca, ma mi arrabbiai con lui anche in una partita di Coppa Uefa, infatti a Mosca andò in campo solo a 10 minuti dalla fine. Dissi a Claudia ed a Coppola che Diego non avrebbe giocato. Ed invece arrivò nel pomeriggio di martedì ed io convocai la squadra, dando le mie dimissioni. Rimasi solo per l'ordinaria amministrazione. Maradona mi ha chiesto scusa, fece tutto quello doveva fare un uomo per bene. Coppola? Sicuramente non gli ha dato il buon esempio e lo ha condotto nel vortice in cui è entrato. Non ha fatto nulla per allontanare Diego dalle negatività. Io, anche dopo, l'ho aiutato, portandolo negli Emirati ma è stato un fallimento perché programmava gli allenamenti e non si presentava. Meglio di Platini e Pelé? Per me è stato il migliore del mondo, c'è una netta differenza tra lui e Diego. Come il paragone con Messi? Non esiste. 

    "Vieri? Venne a sbattere le porte in sede, i pugni nel mio studio, urlava che voleva 5 miliardi a stagione. Gli dissi che se voleva andare all'Atletico Madrid mi doveva portare 36 miliardi cash. Erano disponibili e dissi di sì. Telefonai all'avvocato Agnelli e gli raccontai tutto e mi disse che feci bene. Presi Inzaghi che fece il capocannoniere”.

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