Calciomercato.com

  • Moggi:|Quando la verità arriva al rallentatore

    Moggi:|Quando la verità arriva al rallentatore

    Sorvolando sull’ “amichevole” Italia-Brasi le (Hulk pagato 30 milioni dallo Zenit? Neymar un campione?), in questo mondo tanto strano, lo sport e il Calcio vengono usati spesso come megafono per divulgare notizie da montare, magari facendo passare per vero il falso o viceversa. E chi dispone del meccanismo può approfittarne. «Questione di centimetri», disse il presidente della Roma Dino Viola dopo Juve-Roma del 10 maggio 1981. E a volte sono proprio i centimetri a fare la differenza, altre volte personaggi di secondo piano che si inventano le cose per aizzare dirigenti e tifoserie. Ci sono voluti 30 anni per avere la prova che la Juve, quel 10 maggio, non «rubò» niente. E l’autorevole conferma viene proprio da Carlo Sassi, il giornalista che nel 1967 introdusse la moviola in Italia. L’ha raccontato in radio, «a Roma con un marchingegno particolare, il telebeam, dimostrarono che Turone era in posizione regolare, il che non era vero perché hanno, non dico barato, ma il macchinario non era perfetto... l’hanno un po’ “acchittato”». Dunque aveva visto bene l’arbi tro Bergamo. Che poi si sia voluto dimostrare il contrario, lo sappiamo adesso. Nasce in quel momento l’antipatia tra le due tifoserie, alimentata fino a raggiungere l’odio e degenerare in Calciopoli, per distruggere la società che fungeva da ambasciatrice del calcio italiano all’estero, la Juve. Ovviamente chi doveva prendere in mano la situazione si guardò bene dal farlo, visto che stava succedendo quello che in tanti desideravano, specialmente a Roma. Tuttora c’è chi scrive del “gol” di Turone e in presenza del nome Bergamo esclama: «Toh, chi si rivede». Parole e musica di Nicola Cecere. Quasi volesse significare “chi altri se non lui?”. Questo ci farebbe immaginare che ognuno possa dire e scrivere ciò che crede senza pensare al danno che può creare. Si potrebbe ad esempio citare un’intercettazione dove il buon Nicola, in piena Calciopoli, viene coinvolto dal dirigente del Milan, Meani, sul voto da dare all’arbi tro Rodomonti. Dice Meani a Rodomonti: «Ti ho fatto dare io 8». Non vediamo cosa potrebbe esserci di tanto strano se qualcuno potesse pensare “Toh, ma allora Cecere se le va a cercare”. C’è di più. Nel ’99, dopo un Juve-Parma 1-0, arbitro De Santis, compare sulla rosea un editoriale di chi adesso purtroppo non c’è più, in cui si diceva di tutto sugli arbitri che favorivano la Juve. L’estensore, quello stesso che voleva far credere che Moggi diceva bugie anche all’Avvocato (caso Vieri - cosa che Agnelli mai prese in considerazione), in occasione del gol annullato a Cannavaro descritto con dovizia di particolari non dice mai che la palla non era uscita e quindi il corner da cui nacque la rete non doveva esserci. Ma al giornalista poco importava: di lì polemiche a non finire, corteo di protesta dei tifosi laziali, Collina che crea un’intervallo di 74’ tra il primo e il secondo tempo a Perugia e vince il campionato la Lazio. Nel caso di Turone si potrebbe ipotizzare una voluta mala informazione, nel secondo esempio ben altra finezza. In ogni caso, invece, montagne di m... sui bianconeri, colpevoli soltanto di essere il club più forte e gestito in maniera professionale. Il presidente Abete dice che il momento non è bello, che bisogna darsi tutti una calmata... Sempre così il nostro presidente, mai una presa di posizione, intanto che alla radio romana Rete Sport, diretta da Lo Monaco, si permettono di dare del mafioso a chi non la pensa come loro. Fioccheranno querele, ma intanto nessun segnale da parte di chi dovrebbe vigilare anche per evitare quegli incidenti in presenza dei quali si parla sempre di scalmanati. Ma quali sono i veri scalmanati e dove si nascondono?

    Altre Notizie