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  • Moggi acrobata:| Da 'Calciopoli' al centrodestra

    Moggi acrobata:| Da 'Calciopoli' al centrodestra

     volte ritornano, soprattutto quando non erano mai andati via. Ma per Luciano Moggi si poteva semmai ipotizzare un rientro più o meno trasversale nelle stanze del calcio, dove lui continua ad avere un sacco di amici: immaginarlo addirittura candidato alle elezioni, questo francamente pareva troppo. E invece, inaffondabile più di certi veri professionisti della politica suoi coetanei anche a livello anagrafico, Lucianone si presenta insieme a Stefania Craxi, altro personaggio non poco residuale della storia italiana (periferie del potere, comunque, rispetto a Moggi), in una lista che si chiama "Riformisti italiani" e che orbita nella galassia del Pdl.

    In attesa di capire cosa potrà mai riformare un tizio radiato dal calcio per avere allestito una specie di associazione a delinquere mirata al controllo del sistema arbitrale, si prende atto di come l'Italia offra sempre una seconda, una terza e talvolta una sesta occasione a chiunque: si può avere truccato, ingannato, mentito, ma la spugna della politica a volte smacchia che più bianco non si può. Pochi giorni prima dell'esplosione della bomba atomica di Calciopoli, nella primavera del 2006, Luciano Moggi e il suo sodale Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus di cui Moggi era direttore generale, anch'egli radiato dalla Federcalcio, fecero una visita pastorale romana a Silvio Berlusconi: si congetturò 

    molto, su quell'incontro, e si scrisse che Berlusconi aveva intenzione di portare entrambi al Milan. Poi, la cronaca nera del calcio ha bloccato ogni piano e ha riscritto la storia, ma forse non fino in fondo.

    In questi anni, il radiato Moggi ha continuato ad imperversare in radio e su Internet, ha raccontato la sua verità, si è sempre professato innocente. I giudici non gli hanno creduto, molti tifosi del calcio sì. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha detto che a suo tempo Moggi era il più bravo di tutti, e non ha mai nascosto antichi legami anche d'amicizia. Perché, comunque, Lucianone capisce di calcio come pochi. Quanto capisca di politica lo scopriremo solo vivendo, sempre ammesso che Moggi venga eletto, ma non ci stupiremmo se così fosse. Di sicuro, una cosa lui l'ha già capita benissimo: in questo Paese, chiunque abbia grane giudiziarie deve candidarsi, tanto una scialuppa di salvataggio non si nega a nessuno. E' successo a personaggi assai più importanti di Moggi, come lui inguaiati tra politica, tribunali e pallone ma sempre miracolosamente a galla, artisti dello spettacolo, incantatori di serpenti, veri eroi del circo: un po' trapezisti, un po' clown.


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