Calciomercato.com

  • Mondonico a CM: 'Genoa e Atalanta due mondi agli antipodi'

    Mondonico a CM: 'Genoa e Atalanta due mondi agli antipodi'

    • Marco Tripodi

    Emiliano Mondonico, indimenticato allenatore a più riprese dell'Atalanta, era al Ferraris domenica pomeriggio per assistere all'incontro stravinto dai bergamaschi contro il Genoa.

    Noi di Calciomercato.com l'abbiamo avvicinato chiedendogli qualche impressione non soltanto sulla gara ma anche sulla stagione dei due club: “Atalanta e Genoa – sostiene il Mondo - rappresentano due realtà che hanno deciso di affrontare in maniera nettamente diversa i problemi di una stagione. Mentre i bergamaschi dopo un avvio disastroso si sono compattati attorno al proprio allenatore, puntando su un settore giovanile di indubbia eccellenza, i liguri al contrario si sono accontentati delle esaltanti ma sporadiche vittorie ottenute, per esempio, contro Milan, Juve e Fiorentina. Quello che è avvenuto in campo domenica, ma anche nelle giornate precedenti, è lo specchio di questa mentalità”.

     

    Eppure ad inizio stagione si pensava potesse essere il brillante Grifone di Juric la sorpresa del campionato e non la claudicante Dea di Gasperini. Come mai adesso quella prospettiva è stata totalmente ribaltata? “E' tutta una questione mentale. L'Atalanta ha saputo trovare energie nuove, il Genoa no. L'ambiente bergamasco si è stretto attorno al proprio tecnico avallandone le scelte azzardate ma vincenti, come quella di preferire i giovani ai senatori. Quello ligure invece si è arenato alla prime difficoltà e non ha più saputo rialzarsi”.

     

    Ma come è possibile che il Genoa visto domenica, ma anche quello degli ultimi mesi, sia lo stesso che fino a novembre raccoglieva applausi e risultati? “Credo che il problema del Genoa sia soprattutto di testa. L'insicurezza è un avversario difficile da sconfiggere e i rossoblu dimostrano di non esserci ancora riusciti. Si vede che giocano con paura, ed è anche comprensibile visto il momento che stanno attraversando. In questi casi il ruolo dell'allenatore è fondamentale ma difficilissimo. Sta a lui risollevare lo spirito di gruppo dal punto di vista psicologico”.


    Altre Notizie