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  • Mondonico svela i segreti di Atalanta e Toro: 'Giovani adulti'

    Mondonico svela i segreti di Atalanta e Toro: 'Giovani adulti'

    Parola al doppio ex. Emiliano Mondonico dice la sua su Atalanta e Torino in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Non stupitevi, il segreto sono i giovani adulti. Nessun errore, si stanno raccogliendo i risultati del lavoro di un eccellente vivaio, è nato un mix di giovani che sembrano adulti e di adulti che sembrano giovani. All’inizio ci sono state difficoltà, molti pensavano che la rosa non fosse adatta per fare meglio dello scorso anno. Gasperini ha avuto qualche difficoltà, poi ha capito che era a Bergamo, una piazza molto difficile e che doveva scegliere un calcio provinciale e meno spregiudicato, quindi evitando di schierare tre uomini offensivi e puntando sui giovani. E guardate che calcio provinciale non è un’offesa, così l’Inter del Trap ha vinto uno scudetto. Un allenatore deve adattarsi all’ambiente, e non viceversa. Gasperini è stato brave a trovare in brave tempo un grande feeling con i tifosi, questa squadra è bergamasca dentro. Un esempio di giovane adulto? Caldara: ero ospite con lui in una trasmissione tv, ho capito la sua maturità quando mi ha spiegato tutti i movimenti della difesa a 3. Un ragazzo non banale, lontano dal modello del bamboccione italiano che piace tanto all’estero. Un esempio di adulto giovane? Kurtic: ha entusiasmo e voglia di imparare. Un giocatore moderno, eclettico, visto che può fare il mediano o l’esterno o la mezzala. Petagna? Mi ha colpito la capacità di sentire la porta come pochi. Il vero centravanti boa. Atalanta in Europa: che percentuale? Circa il 15 per cento. Non molto, ma ora vedo squadre più attrezzate, come il Torino (diciamo il 25 per cento) e soprattutto la Fiorentina che deve decidere cosa fare da grande. Più forte la mia Atalanta che ha sfidato il Malines in Coppa o quella di Gasperini? Fare paragoni è difficile. E poi noi eravamo in B, siamo andati avanti in due competizioni perché allora giocare in Europa era più facile. Siamo stati eliminati, poi è arrivata la promozione. Era una squadra tosta, con un leader in campo come Prandelli. Uno capace di mettere a posto Caniggia… C’è un altro Prandelli? No, mi sembra di no, mentre in Kurtic rivedo Stromberg, uno che poteva fare tutto". 

    "Torino settimo: anche questo non è un errore? Mihajlovic si sta dimostrando perfetto, è uno da Toro. Ma avete mai visto un allenatore che dice prima dell’inizio del campionato 'L’obiettivo è andare in Europa, se non ci andiamo è un fallimento'? Di solito si resta prudenti, si ricorda che bisogna stare con i piedi per terra, non si fanno strategie. Lui no, crede nei suoi giocatori, per questo ha messo in chiaro le cose. Mi piace perché è diretto. Il famoso tremendismo granata copiato ed esaltato da Conte alla Juve. Miha come il Mondo? In effetti ci assomigliamo. Lui ancora più esuberante, uno che esplode sempre e ogni tanto è calmo. L’opposto di Gasperini che è sempre calmo e ogni tanto esplode. Finale di ritorno di Coppa Uefa con l’Ajax: sedia alzata al cielo per protesta. Un rigore clamoroso non dato per un fallo di de Boer su Cravero. Una decisione che meritava una reazione esagerata. E poi tre pali, abbiamo perso una finale incredibile. A proposito ho ancora una giornata di squalifica da scontare... De Boer è stato punito in Italia oltre vent’anni dopo? Non meritava di essere esonerato, serviva più tempo. Belotti è cresciuto nell’AlbinoLeffe che ho allenato? I dirigenti mi parlavano benissimo di quel ragazzo che giocava negli Allievi. Si diceva che era destinato a un grande futuro, che era bravo con i piedi e non mollava mai. E’ l’attaccante ideale per il Toro. Mi ricorda Vialli quando era alla Cremonese. C’era un Belotti nel mio Torino? Bresciani era un centravanti con caratteristiche diverse, Casagrande aveva testa e piedi brasiliani. No, Belotti è unico. Se mi sento più atalantino o granata? Anche se Atalanta e Torino sono una parte fondamentale della mia vita, forse pochi sanno che tifo Fiorentina". 

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