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  • Mercato Inter, Moratti e Thohir uniti: 'C'è ancora da lavorare per Ince'

    Mercato Inter, Moratti e Thohir uniti: 'C'è ancora da lavorare per Ince'

    Dopo la giornata dedicata al ricordo della prima Coppa dei Campioni conquistata dall'Inter, a 50 anni di distanza, Massimo Moratti parla con i giornalisti presenti, anche di mercato.

    SUL RAPPORTO CON THOHIR E SUL MERCATO - "Abbiamo parlato anche di altre cose con Thohir, questioni che consentono di mettere le basi per crescere. C'è un clima di fiducia reciproca. E' stato carino a venire oggi come rappresentate ufficiale dell'Inter e anche a livello personale. Abbiamo discusso anche del piano economico. Sul mercato condividiamo alcuni giudizi su giocatori che ci sono in giro: è stato divertente scoprire che la pensassimo uguale. Ma non abbiamo fatto grandi progetti, sta lavorando molto bene Ausilio che ha tanta fiducia e se la merita".

    SU TOM INCE - "Paul era un grandissimo e spero che il figlio sia uguale. Ince ha iniziato un qualche cosa che è andato bene e credo che sia stato acquistato proprio per quello. Tom Ince colpo già fatto? Credo stiano ancora parlando. Ho sentito oggi il presidente e mi diceva che c'è ancora da lavorare".

    SU RANOCCHIA POSSIBILE CAPITANO - "E' un ragazzo bravissimo che merita anche di avere un'esperienza di quel genere, ma saranno loro a decidere".

    COSA SERVE PER TORNARE GRANDI? - "Intanto serve sempre fortuna per fare le cose. E poi i giocatori. Ma dico anche che questi che ci sono adesso potrebbero far parte tranquillamente di una grane squadra. Poi occorre un allenatore che li faccia giocare bene come è successo allora e anche a me".

    LA CELEBRAZIONE DEI 50 ANNI DALLA PRIMA COPPA DEI CAMPIONI

    20.00 L'Inter celebra la festa per i 50 anni dalla vittoria della prima Coppa dei Campioni
    della storia nerazzurra nella Sala Belvedere di Palazzo Lombardia a Milano. Presenti sia Massimo Moratti, presidente onorario ed ex patron del club, che Erick Thohir, attuale presidente e proprietario dell'Inter. 

    Moratti ha ringraziato Erick Thohir: "Ringrazio il presidente che è venuto qui stasera che è venuto a portare ufficialmente l'Inter. Io gli ho spiegato che tipo di soddisfazione ci stia stata allora, ma lui conosceva la storia e cercherà di dare le stesse soddisfazioni". La risposta di Thohir, come si legge su FcInternews: "Speriamo di vincerla presto".

    Moratti prosegue: "Benissimo che abbiano ricordato questa vittoria che è diventata leggenda e ha lanciato l'Inter a livello internazionale. Tutte vittorie targate Moratti in Coppa Campioni? Beh siam fortunati. Dire la Grande Inter non è una cosa che si legge su un libro e ci si chiede se sia esistita o meno. Qui abbiamo tanti signori che l'hanno creata e che ci fanno sentire fieri di essere interisti. Successi eccezionali con persone eccezionali. E presente c'è anche Zanetti, che è anch'egli una persona eccezionale e la cosa vale anche per chi sfortunatamente non è presente, ma che sanno quanto gli vogliamo bene. Mio padre? Era una cosa sola con la squadra, credo lo adorassero tutti e di questo la mia famiglia ne sarà sempre grata. Herrera, poi, era un altro passo: ha cambiato il calcio italiano. E c'era un odio generale per il grande stipendio che prendeva. Lui e Rocco due personaggi diversi, ma bravi entrambi. Ma Helenio è stato quello che ha acceso la fiamma. E ha messo in condizioni gli allenatori di essere protagonisti e guadagnare di più". 

    Massimo Moratti ha parlato anche ai microfoni di Inter Channel: "Si vedeva l'emozione da parte dei protagonisti e da parte della mia famiglia, compreso me. Loro erano molto felici della possibilità di incontrarsi e festeggiare, e poi anche di raccontare. Il fulcro del gruppo era rappresentato da Picchi, uomo anche di grandissima simpatia, Suarez, Burgnich e Corso: loro comandavano. E poi c'erano gli altri, come Mazzola, che era giovane, Sarti, un silenzioso. Ovviamente Facchetti e Guarneri, che però erano serissimi".

    Sull'Inter di oggi: "Ora bisogna porre l'obiettivo a breve, perché piazzarlo troppo lontano rischia di farti accampare scuse. Il calcio ti dà sempre una chance. Sinceramente, dico che può capitare. E che, invece di 15 pareggi, c'è un po' di fortuna e puoi trovarti in posizioni migliori". 
     
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