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  • Mourinho punge Van Gaal. Futuro? 'Inter e soldi non c'entrano, colpa dell'Italia'

    Mourinho punge Van Gaal. Futuro? 'Inter e soldi non c'entrano, colpa dell'Italia'

    • C.G.
    "Si ricordi della Fiorentina...". José Mourinho risponde per le rime all'allenatore del Bayern Monaco, Louis Van Gaal, che aveva criticato il gioco dei nerazzurri dicendosi preoccupato per l'arbitro dopo gli 'aiuti' dati all'Inter. Il tecnico portoghese ha dichiarato in conferenza stampa a quattro giorni dalla finale di Champions League: "Non mi preoccupa l'arbitro, ma il vulcano islandese Gudjohnsen (suo ex giocatore ai tempi del Chelsea, il vero nome Eyjafjallajokull è troppo difficile, ndr). Vorrei andare a Madrid solo venerdì, invece dobbiamo partire domani. Con le sue parole Van Gaal getta la sabbia negli occhi. In questa Champions abbiamo fatto due partite come nessun altro, nessuno ha attaccato come noi a Londra contro il Chelsea e nessuno ha attaccato i campioni d'Europa come noi a San Siro. Non mi ricordo una partita come Inter-Barcellona, abbiamo vinto la semifinale all'andata, poi al ritorno abbiamo parcheggiato l'aereo davanti alla porta ma perché eravamo in dieci e perché li avevamo distrutti in casa. Invece il Bayern col Lione, quando è stato espulso Ribery, ha cambiato Olic con Tymoshuk. E poi gli italiani si ricordano la partita con la Fiorentina e il Manchester United si ricorda il rosso a Rafael, ma questo non è un mio problema. Van Gaal dice che non avrebbe festeggiato come me? Non può farlo perché è lento, io sono più veloce. Quando Iniesta ha segnato contro il Chelsea l'anno scorso, Guardiola ha corso come un pazzo. Perché non posso farlo io? Festeggio con i miei tifosi, non per provocare". FUTURO: "Non è un problema di contratto o di soldi, con la crisi che c'è mi fa anche un po' di vergogna quello che guadagno. È un problema di soddisfazione personale, di sentirmi rispettato o no in un Paese calcistico in cui ho avuto tanti problemi. Non cambio quanto ho detto qualche giorno fa, non è vero che sono l'allenatore del Real Madrid. Dopo la finale voglio due o tre giorni per pensare con tranquillità al mio futuro, non ci ho ancora pensato. Il risultato di sabato conta zero e non inciderà sulla decisione che prenderò, non cambierà la mia consapevolezza di aver fatto tutto il possibile. Sono tranquillo, l'Inter non mi deve niente e io non devo nulla all'Inter perché ho dato tutto. In questo momento sono io l'allenatore dell'Inter, ho un contratto fino al 2012 o 2013, non mi ricordo bene. Il mio successore? La società ha scelto me e ha scelto bene, quando dovrà farlo di nuovo lo farà bene. Non voglio dare l'identikit di qualcuno, perché magari sono io... Ovviamente l'Inter non può fare niente di più per farmi essere felice e sentirmi importante: i giocatori sono fantastici, c'è empatia con i tifosi e tutti in società sono fantastici. La dimensione umana dei giocatori aiuta molto a costruire la forza di un allenatore, la gente che gioca in questa squadra mi ha reso un allenatore più bravo e farà lo stesso con qualcun altro".

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