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  • Palermo, Munoz il duro:| 'La mia tripletta'

    Palermo, Munoz il duro:| 'La mia tripletta'

    • D.V.

    Ormai non è più una sorpresa. Il campo ha certificato le sue qualità gara dopo gara. Ezequiel Muñoz è diventato un punto fermo della retroguardia di Delio Rossi. Nemmeno Pastore ha avuto un ambientamento così rapido al suo primo anno in serie A. Adesso per lui arriverà la parte più difficile, quella delle conferme. Le prospettive, però, sono interessanti. Nell'ultima settimana sicuramente le emozioni per il difensore centrale argentino non sono mancate: ha tenuto testa a campioni del calibro di Toni, Ibrahimovic e Maxi Lopez e si è aggiudicato pure il suo primo derby in Italia.

    Scusi Muñoz, ma si è reso conto di quanto sta facendo?

    'In effetti abbiamo affrontato tre partite contro avversari difficili. Per me si trattava di un banco di prova importante, non capita tutti i giorni di trovarsi a tu per tu con attaccanti forti come Toni, Ibra e Maxi Lopez. Credo che avendo vinto due partite su tre il bilancio sia positivo. La squadra poi a me è piaciuta, credo che a Milano avremmo meritato anche il pareggio. Siamo in crescita, soprattutto in difesa, perché non subiamo gol come prima'.

    Lei si è piaciuto?
    'Io sì, però non spetta a me giudicare. Posso solo dire che rispetto a tre mesi fa sono molto cambiato. All'inizio non avevo capito niente a livello tattico, ora so cosa devo fare, posso solo migliorare, perché a ogni errore i miei compagni e il tecnico mi danno consigli'.

    Parliamo del derby col Catania, se l'è aggiudicato al primo colpo.

    'Bellissimo, cosa si può chiedere di più? Vincere un derby è sempre meraviglioso, poi giocando in quel modo davanti ad uno stadio pieno...'.

    È stato il derby di Pastore...
    'Certo: sono felice non solo per i tifosi rosanero, ma anche per la tripletta di El Flaco'.

    Ha vinto anche la sfida argentina con i connazionali del Catania.
    'No, è stato il derby tra Palermo e Catania e basta'.

    Aveva mai affrontato Maxi Lopez?
    'Mai, perché quando lui giocava nel River Plate io ero nelle giovanili del Boca Juniors'.

    Insomma, il Barbera come la sua Bombonera?

    'Beh, sì. È stato molto simile a Boca-River. Un derby è un clàsico, e lo devi vincere'.

    Samuel è il suo mito, adesso che si è infortunato spera in una chiamata in Nazionale?
    'Mi piacerebbe, ma non ci penso, perché so che ho ancora tanto tempo davanti e che devo migliorare. A proposito, voglio mandare un saluto a Samuel. Lui sì che è inarrivabile, gli faccio tanti auguri perché ritorni più forte di prima. Anch'io ho avuto un infortunio al ginocchio e so cosa sta passando'.

    Il derby può essere stata la svolta del vostro campionato?

    'Se giocheremo con la stessa intensità anche a Cesena, allora potremo dire di sì. L'aspetto mentale di una vittoria in un derby è importante, ma lo dovremo dimostrare in campo'.

    Quanto cambia questo Palermo con Miccoli in campo?
    'Diventiamo ancora più forti. Fabrizio oltre alla classe ha quell'esperienza che a una squadra giovane come la nostra permette di fare il salto di qualità'.

    Come si trova a Palermo?
    'Benissimo, la gente è meravigliosa. Fino a qualche giorno fa sono stati qui anche i miei genitori e la mia fidanzata, e poi c'è mio fratello José Luis. Al riguardo vorrei puntualizzare una cosa'.

    Prego, dica.

    'Io e mio fratello José ci assomigliamo molto, è molto facile essere scambiati. E allora, dal momento che lui va spesso in giro per locali, potreste incontrarlo e scambiarlo per me. Siccome è già capitato, mi raccomando: io esco, ma non quanto lui'.

    E giù una risata...

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)


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