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  • Mazzarri: 'Mai esonerato, un orgoglio. L'Inter perde? Perdo io'

    Mazzarri: 'Mai esonerato, un orgoglio. L'Inter perde? Perdo io'

    Walter Mazzarri, allenatore dell'Inter, ha parlato al Csi, Centro Sportivo italiano; vediamo le dichiarazioni più interessanti:

    Sull'inizio della carriera da allenatore: "Da calciatore sono stato prima a San Vincenzo. Mi aveva preso la Fiorentina che poi mi ha mandato a Follonica perché ero basso di statura. Era una società satellite. Non mi è piaciuta molto la mia carriera, non avevo il carattere. Avevo doti naturali, ma non espresse fino in fondo. Serve stare in gruppo nello spogliatoio, creando qualcosa di magico. Io avevo un carattere particolare, un po' controcorrente. Per esempio studiavo parecchio. Ecco perché preferisco parlare del mio percorso da allenatore, partendo da Bologna''.


    Un dato importante, mai esonerato: ''Fare l'allenatore, al nostro tempo, è difficile. Siamo sempre i primi a pagare. Io ho avuto tanti presidenti mangia-allenatori, quindi è un orgoglio non essere stato esonerato. E' una soddisfazione per il riscontro avuto: non solo della gente, ma dell'azienda che ti paga''.

    Sulla crisi e sui giovani: "E'' un momento economico difficile e questo, inevitabilmente, si è ripercosso sul calcio. Serve investire nel settore giovanile per far crescere giovani in casa. Siamo esterofili, accogliamo subito dall'estero, mentre non ci rendiamo conto del bacino di utenza che abbiamo. Poi serve investire su istruttori bravi, per educazioni e nozioni calcistiche adatte''.


    Sugli errori commessi in carriera: ''Io penso che prima di tutto devi essere autocritico. Ad esempio, posso dire che, ai tempi della Samp, in un match contro il Napoli non si faceva gol. Ho messo una punta, ma si giocò peggio. Frustalupi, sul momento, difendeva la scelta, ma io gli dissi che così non diventava un grande. Per me se cambi e la squadra gioca peggio poi devi fare autocritica e capire. Se si perde, perdo io. Sempre''.


     

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